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Consiglio d’Europa, Le tecnologie usate contro gli abusi sessuali sui minori online devono rispettare i diritti umani

Consiglio d’Europa, Le tecnologie usate contro gli abusi sessuali sui minori online devono rispettare i diritti umani

K metro 0 – Strasburgo – Le tecnologie utilizzate per individuare gli abusi sessuali online sui minori devono rispettare i diritti umani e lo Stato di diritto, afferma un nuovo rapporto del Consiglio d’Europa. “C’è stato un forte aumento nello scambio di materiale pedopornografico online durante la pandemia da Covid-19”, ha detto la Segretaria generale

K metro 0 – Strasburgo – Le tecnologie utilizzate per individuare gli abusi sessuali online sui minori devono rispettare i diritti umani e lo Stato di diritto, afferma un nuovo rapporto del Consiglio d’Europa. “C’è stato un forte aumento nello scambio di materiale pedopornografico online durante la pandemia da Covid-19”, ha detto la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić.

“Questo ha effetti devastanti e duraturi sui minori coinvolti, in primo luogo a causa dell’abuso stesso, e in secondo luogo a causa della continua circolazione delle immagini online.” È vitale che le vittime minorenni siano protette, che questi orribili crimini siano investigati e che la diffusione di questo materiale sia fermata. E questo deve avvenire nel pieno rispetto e conformità dei diritti umani – specialmente del diritto alla privacy dei minori”, ha continuato.

Il rapporto è stato elaborato da un gruppo di esperti guidati da Linos-Alexandre Sicilianos, ex Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, per il Comitato di Lanzarote delle parti della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale e gli abusi sessuali. Il rapporto, che si basa su un’ampia gamma di norme del Consiglio d’Europa, mira ad aiutare i responsabili politici a sviluppare un approccio completo ed equilibrato all’uso di tecnologie automatizzate per individuare il materiale pedopornografico online.

Include una serie di raccomandazioni e chiede l’istituzione di un “quadro di interesse pubblico”, basato sulla Convenzione di Lanzarote e altre convenzioni del Consiglio d’Europa, che permetta ai fornitori di servizi di rilevare, rimuovere e segnalare automaticamente i contenuti rilevantiin linea con la protezione dei dati e le garanzie di privacy.

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