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Danimarca: “Corona-pass”, ha già permesso una serie di riaperture nel Paese

Danimarca: “Corona-pass”, ha già permesso una serie di riaperture nel Paese

K metro 0 – Copenaghen – La Danimarca è stato uno dei primi Paesi dell’Unione Europea, a introdurre il “Corona-pass”, obbligatorio per accedere ai ristoranti, cinema, musei e parrucchieri. Il pass funziona già da un mese, e il Paese sta tornando alla normalità. In Danimarca, il “pass” è il risultato di una collaborazione pubblica tra

K metro 0 – Copenaghen – La Danimarca è stato uno dei primi Paesi dell’Unione Europea, a introdurre il “Corona-pass”, obbligatorio per accedere ai ristoranti, cinema, musei e parrucchieri. Il pass funziona già da un mese, e il Paese sta tornando alla normalità.

In Danimarca, il “pass” è il risultato di una collaborazione pubblica tra diversi ministeri e istituzioni, ha già permesso una serie di riaperture che dimostrano la validità dell’esperimento, ed è implementato dal portale di salute pubblica sundhed.dk. Intanto, la certificazione si può ottenere se si sono ricevute entrambe le dosi del vaccino, se si ha un risultato negativo di un tampone effettuato nelle precedenti 72 ore, o se si è già contratto il virus: in quest’ultimo caso il certificato è valido dopo 2 settimane dalla negatività e per altre 10 settimane. Tuttavia, il pass non è ancora del tutto pronto per viaggiare all’estero. Per questo, il governo attende il lancio del certificato verde europeo, previsto per giugno, per permettere ai propri cittadini di spostarsi liberamente all’interno dell’UE.

Nel frattempo, il Consiglio di etica danese ha messo, in guardia dalle conseguenze sociali del pass e raccomanda che sia utilizzato per il minor tempo possibile. Infatti, Anne-Marie Gerdes, presidente del Consiglio etico danese, ha recentemente dichiarato che il pass è come “la carota” che si ottiene per essersi vaccinati e che questo inficia sulla libera scelta di farsi vaccinare. Gerdes ha anche sostenuto che alcune fasce della popolazione potrebbero non avere accesso al “Corona-pass”, per esempio i disabili, le persone senza fissa dimora o coloro che abitano in zone remote e non ben servite, per le quali persino l’accesso ai test non è scontato. Questo potrebbe creare delle disuguaglianze.

Le autorità danesi hanno detto che il “certificato” è un provvedimento provvisorio, da usare fino a quando la maggior parte della popolazione non sarà vaccinata. Il Paese, punta anche sui test di massa gratuiti come strategia per uscire dalla crisi.

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Nizar Ramadan
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