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Danimarca, disegno di legge contro la formazione di “società parallele”

Danimarca, disegno di legge contro la formazione di “società parallele”

K metro 0 – Copenaghen – In Danimarca, il governo socialdemocratico questa settimana ha presentato un controverso disegno di legge per prevenire la formazione di “società parallele” nelle aree urbane svantaggiate. La proporzione di residenti di origine “non occidentale”, cioè dovrebbe in futuro essere limitata a un massimo del 30 per cento in ogni distretto.

K metro 0 – Copenaghen – In Danimarca, il governo socialdemocratico questa settimana ha presentato un controverso disegno di legge per prevenire la formazione di “società parallele” nelle aree urbane svantaggiate. La proporzione di residenti di origine “non occidentale”, cioè dovrebbe in futuro essere limitata a un massimo del 30 per cento in ogni distretto.

Finora invece, la legge introdotta dall’allora governo conservatore tre anni fa prevedeva una quota di immigrati del 50 per cento. Intanto, il ministro dell’Interno Kaare Dybvad Bek uno dei promotori del progetto, ha giustificato l’inasprimento con la tesi che una percentuale troppo ampia di persone provenienti da paesi non occidentali aumenterebbe il “rischio di una società parallela religiosa e culturale”.

Finora sono stati applicati vari criteri per la definizione di “area ghetto”, in cui vivono un elevato numero di immigrati non occidentali: come un’alta percentuale di migranti, un basso livello di istruzione e reddito e un alto tasso di criminalità. 15 distretti sono attualmente considerati “aree ghettizzate”, 25 sono “a rischio di estinzione”.

Nonostante la proposta del governo sia diversa rispetto alle misure passate, l’obiettivo rimane lo stesso. Tuttavia, il controverso termine “aree ghettizzate”, sarà cancellato dal progetto di legge presentato in parlamento.

La Danimarca segue da anni una delle politiche più restrittive del vecchio continente, nei confronti dell’immigrazione e una delle più dure in termini di integrazione, o più precisamente “assimilazione”. Ciò non è cambiato da quando il primo ministro socialdemocratico Mette Frederiksen è entrato in carica a giugno 2019.

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