K metro 0 – Varsavia – Il presidente polacco, Andrzej Duda, è risultato positivo al test anti-Covid. Ad annunciarlo è stato il portavoce presidenziale Blazej Spychalski oggi su Twitter, precisando che il 48enne capo dello stato “sta bene”. “Siamo in costante contatto con i servizi medici”, ha aggiunto. Ieri nel Paese si era registrato un numero record di
K metro 0 – Varsavia – Il presidente polacco, Andrzej Duda, è risultato positivo al test anti-Covid. Ad annunciarlo è stato il portavoce presidenziale Blazej Spychalski oggi su Twitter, precisando che il 48enne capo dello stato “sta bene”. “Siamo in costante contatto con i servizi medici”, ha aggiunto. Ieri nel Paese si era registrato un numero record di infezioni, con oltre 13600 casi. Oggi entreranno in vigore nuove restrizioni destinate a frenare la diffusione del virus, riporta l’Adnkronos.
Nel frattempo, in una lettera indirizzata al Ministro degli Affari Esteri della Polonia, pubblicata ieri, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, esprime preoccupazione per le minacce alla continuità e al corretto funzionamento dell’istituzione del Mediatore in questo paese. A causa di un ricorso costituzionale contro la disposizione giuridica che consente all’attuale Mediatore di continuare a esercitare le sue funzioni tra la scadenza del suo mandato e l’elezione del suo successore, e considerato il ritardo nel processo di elezione del nuovo Mediatore, questo importante organo costituzionale rischia di rimanere senza una persona a capo per un periodo di tempo indefinito. In questo contesto, la Commissaria ricorda che, secondo i Principi di Venezia, gli Stati hanno l’obbligo di proteggere efficacemente l’istituzione del Mediatore da minacce o misure volte ad abolire tale istituzione o a ostacolarne il corretto funzionamento.
La Commissaria Mijatović invita le autorità polacche a indicare in che modo intendono assicurare che l’indipendenza così come la continuità dell’istituzione del Mediatore restino pienamente garantite. “È essenziale, in primo luogo per i cittadini polacchi ma anche per i partner internazionali della Polonia, poter contare sulla competenza di un’istituzione di mediazione indipendente ed efficace, pienamente conforme alle norme internazionali, in particolare ai Principi di Parigi e di Venezia”, scrive.