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Normalizzazione tra arabi e israeliani, il Marocco sarà il prossimo?

Normalizzazione tra arabi e israeliani, il Marocco sarà il prossimo?

Dopo l’Arabia Saudita, il Bahrain apre lo spazio aereo per i voli israeliani K metro 0 – Roma – Come hanno fatto gli Emirati Arabi Uniti un mese fa, ora anche il Bahrein ha accettato di normalizzare le relazioni con Israele, grazie ad un accordo mediato dell’amministrazione Trump, ma i leader palestinesi si sentono delusi

Dopo l’Arabia Saudita, il Bahrain apre lo spazio aereo per i voli israeliani

K metro 0 – Roma – Come hanno fatto gli Emirati Arabi Uniti un mese fa, ora anche il Bahrein ha accettato di normalizzare le relazioni con Israele, grazie ad un accordo mediato dell’amministrazione Trump, ma i leader palestinesi si sentono delusi ed abbandonati.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, successivamente, ha condiviso una lettera firmata da Stati Uniti, Bahrein e Israele. L’accordo degli Emirati Arabi Uniti, così come quello tra Bahrein-Israele normalizzerà le relazioni diplomatiche, commerciali e di sicurezza tra i due Stati.

Il Bahrein, come l’Arabia Saudita, ha revocato il divieto ai voli israeliani, permettendo di utilizzare il proprio spazio aereo, facilitando i collegamenti diretti tra i due Paesi, nonché i sorvoli, precedentemente vietati.

Potrebbe nascere un altro accordo tra arabi e israeliani e questa volta coinvolgerebbe il Marocco. Oggi i due Paesi non hanno relazioni formali, ma ai turisti israeliani è consentito entrare nel Paese. Tuttavia, ciò potrebbe presto cambiare se gli sforzi dell’amministrazione Trump daranno frutti e le due si stringeranno la mano. Tra gli obiettivi dell’accordo, entrambi i Paesi elencano l’apertura di voli diretti tra Tel Aviv e Rabat.

Secondo il Jerusalem Post, circa 3.000 ebrei vivono in Marocco, in proporzione è ancora la più grande comunità israeliana nel mondo arabo.

Il rapporto afferma anche che Washington continua a spingere l’Oman e il Sudan a creare legami diplomatici con Israele, come parte integrante di uno sforzo che serve per raggiungere il maggior numero possibile di risultati nello scenario internazionale, prima delle elezioni del 3 novembre.

Il mese scorso, il Premier marocchino Saad-Eddine El Othmani aveva affermato che Rabat non avrebbe normalizzato le relazioni con Israele. Ma, giorni dopo, è sembrato ribaltare quelle affermazioni, dicendo che i suoi commenti, in opposizione ai legami più forti, sono stati fatti in qualità di leader del partito e non in veste di Primo Ministro.

Il Marocco è stato visto come un successivo candidato per regolamentare i legami, dal momento che aveva già relazioni turistiche e commerciali con Israele. Nel rapporto si cita anche la protezione del Paese nordafricano alla sua piccola comunità ebraica.

Stabilire relazioni diplomatiche formali con Israele può anche migliorare le relazioni del Marocco con gli Stati Uniti. Gli analisti affermano che, in cambio dell’accordo, Rabat potrebbe ottenere il riconoscimento americano della sua sovranità sul territorio conteso del Sahara occidentale, occupato nel 1975, quando la Spagna si ritirò dall’area. Il movimento Fronte Polisario non è ampiamente riconosciuto a livello internazionale.

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Nizar Ramadan
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