K metro 0 – Belgrado – La Serbia ha deciso di sospendere tutte le esercitazioni militari internazionali congiunte per i prossimi sei mesi, solo a distanza di un giorno dell’inizio dell’esercitazione “Confraternita slava 2020” ospitata dalla Bielorussia. I partecipanti avrebbero dovuto iniziare ad arrivare in Bielorussia il 10 settembre.

Il ministro della Difesa Aleksandar Vulin ha dichiarato mercoledì che la decisione di non inviare forze in Bielorussia, è stata presa sotto la forte pressione dell’Unione europea, a causa dalle controverse elezioni presidenziali del mese scorso. L’UE “ci ha chiesto di lasciare l’esercitazione programmata con la Bielorussia o rischiamo di perdere il nostro futuro europeo”, ha detto Vulin.

L’esercitazione “Slavic Brotherhood 2020” si terrà nella seconda metà di settembre in un campo di addestramento vicino alla città di Brest e avrebbe dovuto includere forze provenienti da Bielorussia, Russia e Serbia. Vulin ha affermato inoltre, che la Serbia non parteciperà ad alcuna esercitazione militare con la NATO, la Cina, la Russia o qualsiasi altro partner internazionale durante la moratoria di sei mesi.

“La nostra partecipazione alle operazioni di mantenimento della pace sarà attentamente valutata e, se necessario, sospesa”, ha detto Vulin, aggiungendo che la decisione è stata presa per preservare la “posizione di neutralità militare” della Serbia. L’agenzia di stampa russa TASS ha citato un portavoce del ministero della Difesa bielorusso che ha detto che Minsk non era ancora stata ufficialmente informata della decisione di Belgrado.

Intanto, un funzionario della NATO ha affermato che l’alleanza militare occidentale “non ha pianificato eventi specifici con la Serbia per i prossimi mesi, ma restiamo impegnati nella partnership nell’interesse della stabilità e della sicurezza nella regione”.

Sebbene la Serbia abbia stretti rapporti con il governo bielorusso di Alyaksandr Lukashenka, Belgrado ha approvato una dichiarazione congiunta UE-USA dell’11 agosto in cui afferma che le elezioni presidenziali bielorusse non sono state “né libere né giuste” e ha criticato la violenta repressione del governo bielorusso contro i manifestanti.