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La Regione Calabria incontra il Coremil, comitato delle minoranze linguistiche

La Regione Calabria incontra il Coremil, comitato delle minoranze linguistiche

K metro 0 – Cosenza – Si è svolto in Cittadella regionale a Catanzaro, un incontro tra il vicepresidente della Giunta Regionale Calabria, Nino Spirlì e il Coremil – Comitato delle minoranze linguistiche. La riunione ha visto la partecipazione oltre che di Nino Spirlì, che copre la delega alla Cultura e ai Beni culturali e il Coremil, i rappresentanti

K metro 0 – Cosenza – Si è svolto in Cittadella regionale a Catanzaro, un incontro tra il vicepresidente della Giunta Regionale Calabria, Nino Spirlì e il Coremil – Comitato delle minoranze linguistiche.

La riunione ha visto la partecipazione oltre che di Nino Spirlì, che copre la delega alla Cultura e ai Beni culturali e il Coremil, i rappresentanti delle comunità grecaniche, occitane e arbëreshë,  nonché di Sonia Talarico, direttore generale settore Istruzione e Attività culturali e Maria Antonella Cauteruccio, dirigente settore cultura, musei, biblioteche, archivi e minoranze linguistiche.

“Le identità costituiscono un vero tesoro e patrimonio culturale” – ha dichiarato in una nota il vicepresidente Spirlì – e il Coremil rappresenta uno degli strumenti “essenziali per la tutela e la promozione della grande pluralità linguistica e culturale della nostra regione e in tale ambito le identità costituiscono un vero tesoro e patrimonio culturale”.

Soddisfatti dell’incontro e dei possibili programmi futuri, anche il sindaco di Guardia Piemontese in provincia di Cosenza, Vincenzo Rocchetti e il Consigliere Pisano. Il Comune di Guardia Piemontese, fondato nel XII secolo da rifugiati valdesi, ha la caratteristica di essere un’isola linguistica occitana del meridione d’Italia, la cui “lingua guardiola” molto viva nel centro storico, costituisce l’unico esempio di lingua occitana.

Il termine Occitania venne coniato nel 1290, per definire l’insieme dei territori in cui veniva utilizzata la lingua d’oc, la cui storia è molto antica e va fatta risalire ai primi contatti e influssi ellenici che interessarono quest’area, delimitata dal Mediterraneo, dai Pirenei, dall’Atlantico, dal Massiccio Centrale e dalle montagne del Delfinato.

Prepotenti furono successivamente gli influssi dell’espansione dei romani in Gallia: il latino si insinuò fortemente nella lingua occitana, modificandola soprattutto dal punto di vista verbale.

Nel Comune di Guardia Piemontese esiste dal 2011, in occasione del 450° anniversario della strage dei valdesi di Calabria, il Museo Multimediale Occitano, un museo dedicato alla conoscenza della storia e della cultura guardiola, attraverso la visione di video documenti e reportage del borgo occitano, visitabile anche da scolaresche e gruppi organizzati.

Con l’occasione il vice presidente Spirlì, che  punta sulla promozione della pluralità culturale della Calabria, ha assicurato l’impegno della politica che lavorerà “affinché non resti nel dimenticatoio, come già successo con le passate amministrazioni, e in particolar modo per tutelare le identità e mantenere ed aumentare il numero di persone che parlino l’arberesh, l’occitano e il grecanico, evitando che il patrimonio linguistico, e dunque, una lunga storia umana, si disperda”.

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