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Stati Uniti, Covid-19: situazione sempre più critica

Stati Uniti, Covid-19: situazione sempre più critica

K metro 0 – New York – La pandemia di coronavirus ha provocato 218mila nuovi contagi in tutto il mondo nelle ultime 24 ore, superando il precedente record di 191mila contagi raggiunto il 26 giugno. Lo rileva l’ultimo bilancio dell’Istituto Johns Hopkins, che segnala un totale di oltre 10,7 milioni di contagi e quasi 517mila

K metro 0 – New York – La pandemia di coronavirus ha provocato 218mila nuovi contagi in tutto il mondo nelle ultime 24 ore, superando il precedente record di 191mila contagi raggiunto il 26 giugno. Lo rileva l’ultimo bilancio dell’Istituto Johns Hopkins, che segnala un totale di oltre 10,7 milioni di contagi e quasi 517mila morti.

Il numero di casi confermati di Coronavirus al giorno negli Usa è salito toccando un record di oltre 50.000 giovedì, con la curva di infezione che sale in 38 su 50 stati con un’inversione di tendenza che ha in gran parte risparmiato solo il Nord-Est. Altro dato preoccupante è quello che vede in 36 stati un aumento della percentuale di test che risultano positivi per il virus. L’ondata è stata in parte attribuita agli americani che non indossano mascherine o non seguono le altre regole di distanziamento sociale malgrado l’aumento dei blocchi registrato in molti stati nelle ultime settimane. Gli Stati Uniti hanno registrato 53.069 nuovi casi, secondo un calcolo tenuto dalla Johns Hopkins University. A tutt’oggi gli Stati Uniti hanno riportato almeno 2,7 milioni di casi e oltre 128.677 morti, il bilancio più alto del mondo.

Si tratta di un raddoppio del totale giornaliero nell’ultimo mese ed è più alto anche di quello a cui il Paese ha assistito durante la fase più letale della crisi di aprile e maggio, quando l’area metropolitana di New York era il punto più critico negli Stati Uniti. Tutti gli stati tranne 10 mostrano una ripresa nei casi segnalati negli ultimi 14 giorni, secondo i dati compilati dal progetto di monitoraggio volontario COVID. Coprifuoco a Miami. Il sindaco della contea di Miami-Dade proclamerà nelle prossime ore il coprifuoco dalle 22 alle 6 per rallentare la diffusione del coronavirus. Il provvedimento entrerà in vigore da venerdì sera. I focolai più gravi sono in Arizona, Texas e Florida, che insieme alla California hanno adottato nuove misure di blocco nei bar, nei ristoranti e nei cinema nel corso dell’ultima settimana. Nelle ultime due settimane, la percentuale di test positivi è raddoppiata in Georgia, Kansas, Montana, Michigan, Missouri, Tennessee, Mississippi, Carolina del Sud e Ohio. In Nevada, è triplicato. In Idaho, è cinque volte più alto. In Texas, dove i casi nelle ultime due settimane sono aumentati da circa 2.400 al giorno a quasi 8.100 mercoledì, il tasso di positivi è passato dall’8% al 14,5%. In Arizona è passato dal 5,7% al 10,3%. La nuova ondata di infezioni arriva mentre gli americani si preparano alla festa nazionale del 4 luglio nella quale, secondo i responsabili sanitari potrebbero alimentarsi nuovi focolai a causa delle grandi folle previste. Molti comuni hanno cancellato gli spettacoli pirotecnici. Le spiagge in California e in Florida sono state chiuse. Diversi stati del Nord-Est hanno visto rallentare significativamente le nuove infezioni, tra cui New York, Massachusetts, Connecticut, Rhode Island e New Jersey, che hanno permesso ai casinò di Atlantic City di riaprire giovedì, senza consumare cibo e bevande e anche di fumare.

Intanto, i candidati per il vaccino COVID-19 entreranno negli laboratori clinici entro la fine del mese, mentre altri inizieranno ad agosto, settembre e ottobre, ha detto giovedì l’esperto di malattie infettive del governo degli Stati Uniti, Anthony Fauci.

La Gran Bretagna finirà il blocco di coronavirus per le persone che arrivano nel Paese da oltre 50 Stati, tra cui Germania, Francia, Spagna e Italia – ma non gli Stati Uniti – ha affermato venerdì il governo britannico.

“Il virus sta cambiando, muta. Ma non abbiamo indicazioni che le mutazioni rilevate indichino cambiamenti nella gravità e nella contagiosità di Sars-Cov-2″. Lo ha sottolineato Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico per il coronavirus dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. “Da gennaio sono state pubblicate almeno 60mila sequenze genetiche di Sars-Cov-2. Informazioni condivise fondamentali per capire la rilevanza delle mutazioni, ma anche per sperimentare farmaci mirati e vaccini”, ha evidenziato Soumya Swaminathan, Chief Scientist dell’Oms.

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Nizar Ramadan
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