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Onu: dibattito urgente su razzismo, Londra crea commissione

Onu: dibattito urgente su razzismo, Londra crea commissione

K metro 0 – New York – ll principale organo per i diritti umani delle Nazioni Unite terrà mercoledì un dibattito urgente sulle accuse di razzismo sistemico, brutalità della polizia e violenza contro le proteste pacifiche negli Stati Uniti a seguito della morte di George Floyd. Secondo quanto riferisce la Afp Breaking News, è stato

K metro 0 – New York – ll principale organo per i diritti umani delle Nazioni Unite terrà mercoledì un dibattito urgente sulle accuse di razzismo sistemico, brutalità della polizia e violenza contro le proteste pacifiche negli Stati Uniti a seguito della morte di George Floyd. Secondo quanto riferisce la Afp Breaking News, è stato l’ambasciatore del Burkina Faso presso l’Onu a Ginevra, a nome di 54 paesi africani, a chiedere un dibattito urgente sulle violazioni dei diritti umani ispirate dal razzismo, sulla brutalità della polizia contro persone di origine africana e sulla violenza contro le proteste pacifiche contro queste ingiustizie. Gli Stati Uniti, il Paese da cui tutto è cominciato con la morte di George Floyd, non sono membri del Consiglio. Lo hanno lasciato due anni fa accusando l’Organismo di pregiudizi contro Israele.

Nella lettera del gruppo africano alle Nazioni Unite si legge: “La morte di George Floyd non è purtroppo un incidente isolato, il numero di casi precedenti di persone disarmate di origine africana che hanno avuto lo stesso destino a causa di violenze incontrollate della polizia sono tante. Lo sdegno internazionale provocato dalla morte di Minneapolis ha reso urgente la necessità di un dibattito, richiesto oltre che dall’Africa, anche da oltre 600 gruppi di attivisti, dalle vittime e dai parenti”.

Intanto, il Consiglio comunale di Minneapolis venerdì ha approvato all’unanimità una risoluzione che ha come obiettivo quello di attuare un sistema di sicurezza pubblica guidato dalla comunità che sostituisca il dipartimento di polizia dopo la morte di Floyd.

Nel frattempo, oltre Oceano, il primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato ieri la creazione di una Commissione sulla disuguaglianza razziale, chiedendo di esaminare tutti gli aspetti della disuguaglianza in materia di occupazione, salute e persino studi universitari. Johnson ha spiegato che è necessario risolvere la sostanza del razzismo e non i suoi simboli, in riferimento ai recenti attacchi alle statue, a margine delle proteste in corso in molti Paesi del mondo.

“Dobbiamo affrontare la sostanza del problema, non i simboli. Dobbiamo affrontare il presente, non cercare di riscrivere il passato, e ciò significa che non possiamo e non dobbiamo lasciarci trascinare in un dibattito senza fine su quale figura storica ben nota è sufficientemente pura o politicamente corretta da poter restare alla vista del pubblico”, ha scritto Johnson in un editoriale sul Telegraph, pubblicato ieri sera sul sito del giornale.

Inoltre, ha aggiunto Johnson di non poter ignorare il sostegno i sentimenti mostrati da decine di migliaia di persone che avevano manifestato nelle città britanniche dopo la morte dell’afroamericano George Floyd a Minneapolis il mese scorso. “Quello che voglio davvero fare come primo ministro è cambiare la storia, quindi fermiamo il senso di vittimizzazione e discriminazione. Non sarà facile. Dovremo guardare con molta attenzione al vero razzismo e alla discriminazione che le persone vivono”.

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