K metro 0 – Oslo – Condannato a 21 anni di carcere per omicidio il norvegese Philip Manshaus, 22 anni, che lo scorso 10 agosto prese d’assalto la moschea di Baerum, a ovest di Oslo, dopo aver ucciso la sorellastra di origini asiatiche di 17 anni a colpi di fucile da caccia.

Nessuno è invece rimasto ferito in modo grave durante la sparatoria in moschea, dove erano in corso le celebrazioni dell’Eid al-Adha e dove l’attentatore è stato fermato. Secondo il procuratore Johan Oeverberg, Manshaus, ha dimostrato di essere una persona estremamente pericolosa, chiedendo per lui la pena massima prevista dalla legge norvegese. L’avvocato di Manshaus aveva chiesto che il suo assistito fosse assolto. La polizia ha trovato prove che Manshaus è stato ispirato da Brenton Tarrant, accusato di attacchi a due moschee nella città neozelandese di Christchurch nel marzo 2019, il peggior attacco terroristico della storia della Nuova Zelanda. Seduto in tribunale, con giacca, cravatta e camicia bianca, l’estremista di destra che voleva fare una strage nella moschea vicino ad Oslo è stato giudicato colpevole di omicidio e di aver commesso un atto di terrorismo. Ma lui stesso ha affermato di essere andato nella moschea con lo scopo di uccidere il maggior numero possibile di “musulmani”.

In tribunale Manshaus non sembrava pentito e ha espresso ammirazione per l’assassino di Christchurch, che ha filmato e trasmesso in diretta le riprese della moschea. Manshaus ha anche citato Adolf Hitler e Breivik come modelli di riferimento, ha parlato di un cosiddetto genocidio del popolo europeo e ha definito l’olocausto come un atto mitico.

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