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Ue, quasi 1 milione di voli cancellati, serve un piano Marshall

Ue, quasi 1 milione di voli cancellati, serve un piano Marshall

K metro 0 – Agenzie – Bruxelles – Eurocontrol lancia l’allarme nell’ultima analisi sull’impatto dell’emergenza sul settore dell’aviazione, la comunicazione che entro venerdì saranno oltre un milione i voli cancellati o mai effettuati nei cieli europei dall’inizio della crisi. L’Ente del supporto dell’aviazione europea che gestisce il controllo del traffico aereo a livello europeo, nella

K metro 0 – Agenzie – Bruxelles – Eurocontrol lancia l’allarme nell’ultima analisi sull’impatto dell’emergenza sul settore dell’aviazione, la comunicazione che entro venerdì saranno oltre un milione i voli cancellati o mai effettuati nei cieli europei dall’inizio della crisi.

L’Ente del supporto dell’aviazione europea che gestisce il controllo del traffico aereo a livello europeo, nella giornata di ieri ha registrato 4.033 voli, l’87% in meno rispetto ai 27.050 del 2019. In questo modo la differenza rispetto all’anno precedente, dal primo di marzo ad oggi, è salita a 917.054. In base ai dati, riferiti a 43 Paesi, la compagnia che ieri ha fatto registrare più movimenti è la DHL Express (253), seguita dalla compagnia regionale norvegese Wideroe (204), da Turkish Airlines (103) e Lufthansa (96). Fra le prime dieci più attive ci sono poi altre compagnie per il trasporto di merci come Tnt international (91) e Fedex (75). Alitalia ha fatto registrare 48 movimenti, con un calo delle attività del 91%.

Eurocontrol segnala che tutti i principali scali europei hanno gestito il 90% in meno dei voli rispetto allo scorso anno e l’aeroporto più trafficato è stato Francoforte (con 200 movimenti, ma in calo dell’86%), seguito da un altro scalo tedesco, Lipsia (179), a pari merito con Oslo (179).

Thierry Breton, commissario europeo per il Mercato Interno, come riportato da Associated Press, ha affermato che l’industria turistica europea sta affrontando cifre “sconcertanti” di perdita a causa della crisi dovuta al coronavirus e vuole che il settore sia in prima linea per quanto riguarda i fondi per la ripresa, ha inoltre menzionato i dati secondo cui l’economia del turismo potrebbe crollare del 70% e sarà tra le ultime a recuperare dal momento l’Ue sta affrontando forse la sfida più difficile fin dalla sua istituzione. “Il turismo è stato il primo settore ad essere colpito dal coronavirus e sono sicuro che sarà il più lento a riprendersi e uscire da questa fase”, ha detto Breton martedì a una commissione del Parlamento europeo tramite video conferenza.

Inoltre, sulla base di informazioni fornite da istituzioni e gruppi commerciali internazionali, ha aggiunto che “stiamo osservando cifre piuttosto sbalorditive”, aggiungendo che tra 275 e 400 miliardi di euro (da 300 a 435 miliardi di dollari) andrebbero persi per la fondamentale industria del turismo e dei viaggi a causa della pandemia, e che la stima per i viaggi internazionali vede una flessione fino al 30% quest’anno, mentre il turismo potrebbe essere colpito da un crollo tra il 45% e il 70% nel suo indotto, “La perdita di guadagno a livello europeo che stiamo verificando per hotel e ristoranti è di almeno il 50% in termini di reddito annuo”.

Breton ha affermato che il mercato europeo rappresenta metà del turismo mondiale e la preoccupazione da parte delle Istituzioni europee è grande, la pandemia si è abbattuta su tutto lo spettro economico e l’Ue si sta preparando per una imponente operazione di sostegno, paragonata da alcuni al piano Marshall degli Stati Uniti.

Breton inoltre ha confermato che lavorerà sodo per assicurarsi che il turismo sia in prima fila, “Ritengo che il turismo dovrebbe beneficiare maggiormente, oltre il 20% senza dubbio. Spero sicuramente che potremo ricominciare a viaggiare, nonostante le restrizioni, già questa estate”, ha detto ai parlamentari.

Qualunque cosa accada, il commissario per il Mercato Interno europeo ha concluso sul fatto che l’industria dovrebbe anche usare la crisi come punto di svolta. Ogni anno continuano a crescere i reclami per l’eccessivo turismo che soffoca città come Amsterdam, Barcellona e Firenze, mentre tutto l’inquinamento provocato dai movimenti dei voli e delle navi da crociera sporca la reputazione del turismo, proprio per questo sta lavorando a un vertice sul turismo previsto per il mese di settembre in cui il punto più importante all’ordine del giorno sarà “reinventare il settore del turismo di domani”. Una sfida fondamentale per il turismo ai tempi del COVID 19.

Dagli Usa, Boeing potrebbe ridurre del 10% il numero dei suoi lavoratori nella divisione dell’aviazione civile. Lo riportano i media americani citando alcune fonti. Nessuna decisione è comunque stata ancora presa. Boeing nei giorni scorsi ha annunciato l’avvio di un piano di uscite volontarie per i suoi 161’000 dipendenti che hanno requisiti e che vogliono lasciare la società. L’obiettivo è ridurre i costi e posizionare il colosso dell’aviazione per fronteggiare l’atteso rallentamento delle vendite di aerei.

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