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Covid-19. Turchia: confermati 29 nuovi casi di infezione

Covid-19. Turchia: confermati 29 nuovi casi di infezione

K metro 0 – Ankara – Il numero di casi di Covid-19 in Turchia è salito a 47, con 29 nuovi contagi confermati, ha annunciato il Ministro della Sanità Fahrettin Koca, lunedì notte. “I contatti all’estero continueranno a rappresentare un rischio”, ha detto il Ministro della Sanità, esortando tutti a evitare inutili contatti sociali e

K metro 0 – Ankara – Il numero di casi di Covid-19 in Turchia è salito a 47, con 29 nuovi contagi confermati, ha annunciato il Ministro della Sanità Fahrettin Koca, lunedì notte.

“I contatti all’estero continueranno a rappresentare un rischio”, ha detto il Ministro della Sanità, esortando tutti a evitare inutili contatti sociali e ad attuare procedure di auto-isolamento, in caso di rientro dall’estero. Finora, afferma il Ministro non si sono verificati decessi dovuti al virus, ma alcuni pazienti hanno avuto difficoltà respiratorie. Tutti i 29 nuovi contagiati erano direttamente, o indirettamente, provenienti da zone di contatto come gli Stati Uniti, il Medio Oriente o l’Europa, comprese tre persone che sono tornate recentemente da “Umrah” (pellegrinaggio minore) in Arabia Saudita, ha scritto Koca su Twitter. Inoltre, ha anche annunciato, che la Turchia bloccherà i voli da altri nove Paesi a partire da martedì, portando così  il numero totale di Paesi vietati a 20.

Intanto, Ankara intensifica le misure per frenare l’epidemia e il Ministero dell’Interno attua la chiusura, a livello nazionale di tutti i luoghi di ritrovo sociale, inclusi caffè, cinema, palestre e sale per matrimoni. Precedentemente, il Ministero aveva deciso la chiusura di tutti i bar, discoteche e locali notturni in tutte le province. Nel frattempo, la Turchia ha identificato 93 sospetti che hanno pubblicato dei post “infondati e provocatori” sui social network sull’epidemia di covid-19 e ne ha arrestati 19, ha affermato il ministero degli Interni turco.

Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha svolto una Video-conferenza con i leader di Francia, Germania e Gran Bretagna, in cui sono state discusse le misure contro il coronavirus e la crisi siriana e gli aiuti umanitari per la città siriana Nord-occidentale di Idlib. I leader hanno poi affrontato anche il tema degli ultimi sviluppi in Libia e dei rapporti tra Turchia e Unione Europea e le possibili misure per il contrasto alla pandemia.

Infine, la Presidenza degli affari religiosi (Diyanet), massima autorità religiosa del Paese, ha annunciato in una conferenza stampa, la sospensione della preghiera del venerdì, evitando grandi assembramenti però ha deciso di lasciare le moschee aperte alle singole persone che vogliono celebrare le preghiere quotidiane. “Fino a quando il pericolo di diffondere il coronavirus non scompare, è diventato necessario interrompere le preghiere collettive nelle moschee e nei masjid, in particolare le preghiere del venerdì”, ha detto lunedì il capo di Diyanet, Ali Erbaş.

Il governo ha deciso la chiusura delle scuole per due settimane a partire dal 16 marzo, mentre le università rimarranno chiuse per tre settimane.

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Patrizia Grandi
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