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MWL. Al-Issa: “Proteggiamo i nostri giovani da idee estreme e violente”

MWL. Al-Issa: “Proteggiamo i nostri giovani da idee estreme e violente”

Il Segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, il Prof. Mohammad bin Abdul Karim Al-Issa, ha spiegato all’Onu quali iniziative adottare per prevenire fanatismi ed estremismi K metro 0 – Ginevra – Una scelta strategica la sede delle Nazioni Unite a Ginevra. Per inaugurare la conferenza mondiale “Fraternità umana – fondamento per la sicurezza e la

Il Segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, il Prof. Mohammad bin Abdul Karim Al-Issa, ha spiegato all’Onu quali iniziative adottare per prevenire fanatismi ed estremismi

K metro 0 – Ginevra – Una scelta strategica la sede delle Nazioni Unite a Ginevra. Per inaugurare la conferenza mondiale “Fraternità umana – fondamento per la sicurezza e la pace nel mondo”, promossa dalla Muslim World League, organizzazione islamica internazionale non governativa con sede alla Mecca, per discutere le iniziative per “proteggere i nostri giovani da idee estremiste e violente e relativi meccanismi di attuazione”. Ad aprire il dibattito il presidente della Croazia, Kolinda Grabar-Kitarovic, proprio alla presenza del Segretario generale della Lega Musulmana mondiale, lo Sceicco. Mohammad bin Abdul Karim Al-Issa.

Una conferenza con ospiti da 36 paesi del globo, fra cui il nunzio apostolico Giorgio Lingua, secondo il quale «la pace senza la giustizia ha una vita breve, e che soltanto il radicalismo dell’amore è un estremismo accettabile». Al-Issa ha invece subito elogiato la Croazia, «come un esempio meraviglioso della costruzione di ponti, dell’amore, del dialogo e della comprensione».È emersa dunque la necessità di filtrare i discorsi rivolti ai giovani da tutto ciò che incita conflitti, odio, razzismo e inimicizia, in base al principio di uguaglianza umana e comprensione; al rispetto delle differenze e diversità naturali, fondamento per la pace e l’armonia dei paesi e delle società. Le iniziative presentate a Ginevra mirano a proteggere i giovani dalle ideologie violente ed estremiste o da coloro che incitano alla violenza. Come? «Attraverso l’istituzione di programmi scolastici con attività interattive incentrate sulla discussione delle differenze, della diversità e del pluralismo nel nostro mondo- ha risposto il segretario generale di MWL -. Gli scontri religiosi, etnici e ideologici sono un pericolo per la pace nel mondo, ed è importante vietare l’esportazione o l’importazione di fatwa e idee religiose». In definitiva, l’estremismo non è accettabile in nessuna circostanza. Il ministro degli affari religiosi egiziano, Mohammed Mokhtar Jomaa, ha aggiunto che «il terrorismo è diventato più pericoloso delle malattie odierne, poiché più facile nel diffondersi di qualsiasi virus». Non a caso, come ha rilevato il Grand Mufti dello sceicco Shawki Allam «le ambizioni dei terroristi sono arrivate fino alla creazione di eserciti e al controllo di moderni strumenti tecnologici».

Tutti i delegati hanno apprezzato gli sforzi di MWL per combattere l’estremismo, la violenza e il terrorismo e le iniziative intraprese per promuovere il dialogo tra persone di culture diverse e garantire l’armonia a beneficio di tutta l’umanità. Hanno anche elogiato gli sforzi di MWL per promuovere la comunicazione civile interreligiosa e interculturale. È importante riflettere su come i conflitti religiosi, etnici e ideologici possano mettere in pericolo l’armonia sociale e la pace nel mondo.Al-Issa ha puntato il dito sull’importanza di filtrare la retorica rivolta ai giovani, «che non devono essere esposti a un linguaggio che alimenta il conflitto e l’odio e suscita ostilità e razzismo». Ha di conseguenza invitato le autorità di ogni paese a studiare programmi che rafforzano il ruolo svolto dalle famiglie e a programmare numerose iniziative per sostenere l’armonia religiosa, culturale ed etnica.

Il segretario generale della Muslim World League (MWL), Mohammed bin Abdulkarim Al-Issa, ha, fra l’altro, incontrato una delegazione del Congresso degli Stati Uniti, e posto l’accento sull’impegno di comunicazioni fruttuose con gli States in nome degli studiosi e degli intellettuali dell’Islam Ummah (comunità dei fedeli) per raggiungere obiettivi comuni.

Monsignor Khaled Okasha, membro del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso nello Stato del Vaticano, ha, infine, detto che «il documento della Mecca sarà un faro di speranza per la promozione della pace e dell’armonia nel mondo e il confronto di estremisti».

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