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Francia. Governo propone compromesso su riforma pensioni

Francia. Governo propone compromesso su riforma pensioni

K metro 0 – Parigi – Lo sciopero dei mezzi di trasporto ha raggiunto il 39esimo giorno domenica in Francia, nonostante il governo abbia offerto un compromesso sulla riforma delle pensioni che ha scatenato la protesta. Nella giornata di sabato, 149mila dimostranti sono scesi in strada in tutto il Paese, 21mila solamente nell’area est di

K metro 0 – Parigi – Lo sciopero dei mezzi di trasporto ha raggiunto il 39esimo giorno domenica in Francia, nonostante il governo abbia offerto un compromesso sulla riforma delle pensioni che ha scatenato la protesta. Nella giornata di sabato, 149mila dimostranti sono scesi in strada in tutto il Paese, 21mila solamente nell’area est di Parigi, secondo i dati forniti dal ministro dell’Interno francese.

Il primo ministro francese, Edouard Philippe, ieri ha dichiarato di voler abbandonare la proposta di aumento dell’età pensionistica, passando dai 64 dichiarati ai 62, nel tentativo di porre fine alle manifestazioni che hanno paralizzato la capitale e la sua periferia. Gli autobus, i treni e la metro hanno subito ancora cancellazioni e ritardi. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha definito le modifiche “un compromesso costruttivo e responsabile”, chiedendo poi ai sindacati di assumersi “le proprie responsabilità”. “Chi sta incitando a continuare gli scioperi sta portando tutti a un vicolo cieco… Credo che si debbano assumere le proprie responsabilità”, ha ribadito Philippe in un’intervista. I sindacati più riformisti – l’FDT, l’Unsa e l’FRC – hanno accolto il passo in avanti del governo, dichiarando di esser pronti a iniziare le negoziazioni con gli imprenditori per il finanziamento sostenibile del sistema pensionistico. L’Unsa, che gestisce gli impiegati delle ferrovie di stato, ha continuato a scioperare anche domenica, nonostante abbia riconosciuto la mossa di riconciliazione dell’esecutivo. Il segretario generale, Didier Mathis, ai microfoni di AP ha spiegato che il sindacato “continuerà a scioperare” ma ritornerà al tavolo delle trattative. Tuttavia, la CGT e l’FO – la fazione conservatrice – hanno rimarcato la propria posizione, invocando nuovi scioperi e proteste, inclusa quella del 16 gennaio prossimo. Come riportato da France24, Philippe sabato ha offerto una grossa concessione ai sindacati, andando a modificare la riforma del sistema pensionistico. In una nota inviata agli stessi e agli imprenditori ha annunciato la disponibilità ad abbandonare l’ipotesi di aumento dell’età pensionistica a 64 anni, a patto che alcune condizioni vengano soddisfatte. La decisione è arrivata a seguito dell’ennesimo fallimento delle trattative di venerdì tra il governo e i sindacati, l’intenzione è quella di superare lo stallo. La CFDT, il più grande sindacato di Francia, ha sottolineato positivamente in un comunicato il fatto che “il governo stia cercando di trovare un compromesso”.

Le forze di polizia hanno dovuto far fronte agli atti di vandalismo avvenuti domenica, in un momento in cui le autorità si ritrovano nell’occhio del ciclone per l’uccisione di un ‘fattorino’ di 42 anni, Cédric Chouviat, lo scorso 5 gennaio. L’uomo, che era stato arrestato due giorni prima, è morto dopo aver accusato un infarto. I contributi video rilasciati dal legale della sua famiglia durante una conferenza stampa andata in scena il 7 gennaio mostrano due agenti che lo ammanettano nella posizione prona – una manovra notoriamente pericolosa. In uno di questi è stato immortalato il battibecco tra Chouviat e i due poliziotti, con la vittima intenta a filmare il tutto. Una fonte vicina alle forze dell’ordine, quotata da Le Parisien, ha descritto l’atteggiamento del 42enne come “irrispettoso” e “aggressivo” e ha spiegato che è stato fermato per aver utilizzato il telefono alla guida dello scooter. Poi l’arresto è avvenuto per aver insultato uno degli agenti. Ammanettare qualcuno in posizione prona è una tecnica comune che ha portato molte morti. Questa manovra è illegali in molti Paesi perché pericolosa. Una proposta di legge per bandirla è stata rigettata in parlamento all’inizio dello scorso anno.

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