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Caduti. Il Commissario Gen. Veltri: “il coordinamento europeo ed internazionale è sempre esistito” – Intervista

Caduti. Il Commissario Gen. Veltri: “il coordinamento europeo ed internazionale è sempre esistito” – Intervista

K metro 0 – Roma – Il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, Ente interforze, che dipende direttamente dal Ministro della Difesa, venne istituito nel 1919 per provvedere alla sistemazione di migliaia di Caduti sepolti nei cimiteri di guerra della 1° Guerra Mondiale, in Italia e all’estero. Nel corso dei 100 anni di storia

K metro 0 – Roma – Il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, Ente interforze, che dipende direttamente dal Ministro della Difesa, venne istituito nel 1919 per provvedere alla sistemazione di migliaia di Caduti sepolti nei cimiteri di guerra della 1° Guerra Mondiale, in Italia e all’estero. Nel corso dei 100 anni di storia dell’Ente, i Luoghi della Memoria che rientrano nelle competenze del Commissariato Generale sono aumentati e, attualmente, siamo competenti direttamente su oltre 1000 Sacrari in Italia e 178 all’estero. Per quanto attiene i Sacrari all’estero situati in Paesi non oggetto di combattimenti bellici, nella maggior parte dei casi, coincidenti con campi di prigionia. A titolo di esempio, in Sudafrica, il Cimitero Militare di Zonderwater esiste poiché in esso sono custoditi i Resti mortali di chi, fatto prigioniero dagli inglesi in Africa, venne lì destinato.

Intervista di Nizar Ramadan

Generale, con quali modalità il Commissariato Generale riesce a garantire la manutenzione e la gestione dei Sacrari Militari in luoghi così distanti dalla madrepatria?

Il Commissariato Generale si avvale della collaborazione delle Autorità Diplomatiche accreditate nei vari Paesi esteri, finanziando annualmente le esigenze ordinarie e, all’occorrenza, eventuali esigenze straordinarie che di volta in volta si dovessero presentare. Inoltre, l’Ente si avvale delle preziose collaborazioni fornite da Associazioni, Fondazioni e, talvolta, anche da privati cittadini, che forniscono informazioni e supporto determinanti per consentire di conoscere lo stato dei luoghi, per favorire lo svolgimento di cerimonie e tenere i contatti con le comunità locali. Un ruolo determinante viene svolto, ove presenti, anche dalle paritetiche Organizzazioni del Paese che ospita il Sacrario ed i cui rapporti sono regolati da specifici accordi bilaterali.

A proposito di rapporti con i paritetici organi stranieri che Lei ha citato, ritiene opportuno che le tematiche riferite alle sepolture dei Caduti in guerra debbano essere affrontate con spirito europeo e internazionale?  

Certamente, anche se di fatto, sul tema specifico, che riveste carattere di trasversalità e che prescinde dai colori politici o dalle forme statuali, il coordinamento a livello europeo e a livello internazionale è sempre di fatto esistito e, come detto, si fonda su specifici accordi bilaterali tra le nazioni, basati anche sul principio della reciprocità. Il Commissariato Generale con tante nazioni quali la Germania, la Polonia, l’Austria mantiene intensi e frequenti rapporti per garantire al meglio il soddisfacimento delle reciproche esigenze di manutenzione, cerimoniale, visite e valorizzazione dei Luoghi della Memoria.

Generale, nell’ultimo periodo si sono svolte diverse cerimonie di inumazioni di Caduti, di cui alcuni noti, in Sacrari Militari, può fornirmi qualche osservazione circa i sentimenti che i familiari dei Caduti identificati e le comunità locali manifestano nelle varie circostanze?

Nelle numerose cerimonie di inumazione di Caduti recuperati sul territorio nazionale e all’estero, noti o ignoti, cui ho partecipato sono rimasto fortemente colpito dalla sentita partecipazione che i familiari, quando è stato possibile rintracciarli, o le comunità locali in caso di Caduti ignoti, hanno dimostrato. A titolo di esempio, lo scorso dicembre, presso il Sacrario Militare di Fagarè sono stati inumati 5 Caduti italiani noti, rinvenuti a seguito di lavori di ristrutturazione del sagrato della chiesa parrocchiale e di cui si era perso il ricordo. Alla cerimonia erano presenti oltre settanta familiari, contornati da centinaia di appartenenti alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e, elemento particolarmente significativo, da numerosi alunni di scolaresche del territorio, a dimostrazione del fatto che nonostante i cento anni trascorsi dai tragici eventi bellici della 1ª Guerra Mondiale restano immutati, la memoria e l’attenzione per coloro, che hanno donato il bene più prezioso, la vita, per la Patria. Importante, in tali contesti, la partecipazione delle Autorità nazionali e locali, sempre presenti ai massimi livelli nelle specifiche circostanze.

Evidenzio, infine, la sincera partecipazione del Ministro della Difesa, di cui il Commissariato Generale è diretta emanazione, per la sempre massima sensibilità e vicinanza con cui interpreta la missione del Commissariato Generale e l’affetto che personalmente nutre nei confronti delle famiglie dei Caduti.

Il Commissariato Generale assolve le sue funzioni sulla base di normative. Può ipotizzare l’ampliamento di tali compiti ad altre categorie di persone che hanno, seppur in modi diversi dai Caduti in guerra e nelle missioni di pace?

Come da lei precisato nella domanda, l’operato e la missione del Commissariato Generale sono regolati da uno specifico ed articolato quadro normativo che ne stabiliscono i compiti risalente al 1919, anno dell’istituzione dell’Ente. In questi cento anni di attività la struttura del Commissariato Generale ha acquisito una solidità ed un bagaglio di esperienze in campo nazionale ed internazionale che gli consentirebbero di poter far fronte a qualsiasi esigenze di ampliamento delle funzioni che le Autorità di Governo dovessero ritenere opportuno delegare.

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Nizar Ramadan
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