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Impeachment. Oggi il voto della Camera, Trump: “E’ una crociata”

Impeachment. Oggi il voto della Camera, Trump: “E’ una crociata”

K metro 0 – Washington – Alla vigilia del voto sulle accuse riportate all’interno della procedura di impeachment, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inviato una lettera incandescente alla presidente della Camera, Nancy Pelosi, ieri denunciando la “crociata” portata avanti nei suoi confronti, consapevole dell’impossibilità di modificare il proprio destino. Nella nota di

K metro 0 – Washington – Alla vigilia del voto sulle accuse riportate all’interno della procedura di impeachment, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inviato una lettera incandescente alla presidente della Camera, Nancy Pelosi, ieri denunciando la “crociata” portata avanti nei suoi confronti, consapevole dell’impossibilità di modificare il proprio destino.

Nella nota di sei pagine, Trump ha difeso ancora una volta la sua normale telefonata” con il presidente ucraino che ha portato all’apertura delle indagini. Ha anche provato a giustificare nuovamente il reperimento di informazioni chiesto all’Ucraina sul suo rivale democratico Joe Biden, minacciando il trattenimento degli aiuti militari rivolti all’alleato, e ha cercato di rispondere alle accuse di abuso di potere e ostruzione dell’indagine nei suoi confronti portata avanti dal Congresso. “Siete voi che state causando dolore e sofferenza alla nostra Repubblica per i vostri interessi personali e politici”. Il tycoon ha inoltre ribadito come i democratici stiano ancora cercando di smaltire la sconfitta subita nelle elezioni del 2016. Nessun repubblicano, a meno di clamorosi ribaltoni, voterà favorevolmente la procedura di impeachment. Sul tema è intervenuta anche Ruth Bader Ginsburg, della Corte di Suprema di Giustizia, che ha risposto alla richiesta di Trump di interrompere la procedura. Queste le sue parole ai microfoni della BBC: “Il presidente non è di certo un avvocato. Non è esperto in materia di legge”. Intanto, uno a uno i democratici stanno mettendo assieme una maggioranza, che comprende anche alcune ‘matricole’ che potrebbero rischiare la propria rielezione nei distretti dove Trump è molto popolare, e hanno annunciato che voteranno sui due articoli. Le attenzioni, quindi, si sposteranno alla votazione in Senato che, secondo la Costituzione, dovrà obbligatoriamente sostenere anch’esso un processo. Quest’ultimo inizierà probabilmente a gennaio, con la camera controllata dai repubblicani cheassolverà quasi sicuramente Trump. Molti sondaggi sono stati condotti dalle agenzie di statistica da quando la presidente della Camera Pelosi ha annunciato l’inizio della procedura di impeachment lo scorso 24 settembre, e in tutti si è registrata una divisione netta sul fatto che il presidente debba essere rimosso dall’incarico o meno. Le udienze mandate in onda dalle emittenti televisive che hanno raggiunto milioni di americani non hanno infatti smosso l’opinione pubblica sulla questione. Inoltre, non ci sono segnali che l’indagine abbia cambiato l’opinione del Paese su Trump stesso, le cui percentuali di approvazione non si sono mosse dalla media tenuta durante tutta la sua presidenza.

Nel frattempo, la Camera ieri ha votato un pacchetto di spese del valore complessivo di 1,4 trilioni di dollari, consegnando da un lato una vittoria al presidente Donald Trump per quanto riguarda il muro alla frontiera con il Messico e dall’altro donando ai democratici fondi per finanziare alcuni progetti riguardanti la politica interna. E’ stato annunciato lunedì pomeriggio e adottato solamente 24 ore dopo, con i parlamentari che hanno voluto terminare alcuni progetti rimasti in sospeso in vista del voto di oggi sull’impeachment di Trump. Il Congresso, inoltre, martedì ha approvato una riforma riguardante l’assegnamento di alloggi al personale militare dopo circa 20 anni, promettendo di eliminare condizioni di vita precarie osservate in questo lungo lasso di tempo. Le riforme, incluse nell’annuale National Defense Authorization Act, sono tese a proteggere circa 200 mila famiglie di militari che vivono in alcune basi statunitensi e sono minacciate da rischi alla salute come la muffa, il piombo, l’amianto e le infestazioni.

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