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Turchia, critica la decisione degli USA di inviare truppe. Siria. Esplode un’altra autobomba: 8 morti e 20 feriti

Turchia, critica la decisione degli USA di inviare truppe. Siria. Esplode un’altra autobomba: 8 morti e 20 feriti

K metro 0 – Ankara – Un’autobomba è esplosa domenica nel nord della Siria, al confine con la Turchia, uccidendo almeno otto civili e ferendone 20. L’episodio è avvenuto in una cittadina a sud di Tal Abyad, presa in controllo lo scorso mese dalle truppe turche e dalle forze d’opposizione ai combattenti curdi, lo ha

K metro 0 – Ankara – Un’autobomba è esplosa domenica nel nord della Siria, al confine con la Turchia, uccidendo almeno otto civili e ferendone 20. L’episodio è avvenuto in una cittadina a sud di Tal Abyad, presa in controllo lo scorso mese dalle truppe turche e dalle forze d’opposizione ai combattenti curdi, lo ha dichiarato il ministro della Difesa di Ankara, che ha poi incolpato proprio questi ultimi per il “massacro di civili innocenti”. Giusto una settimana fa, un’altra autobomba nella stessa zona ha causato 13 morti.

La Turchia ha iniziato la propria avanzata nel nordest della Siria il mese scorso, per respingere le forze curdo-siriane lontano dal confine. Dall’inizio dell’offensiva militare sono state disperse ben 200 mila persone. Ankara considera i combattenti come terroristi, visti i legami con i militanti che stanno combattendo in Turchia. I gruppi curdi hanno chiesto al governo siriano di contrastare l’avanzata turca e gli scontri tra le due fazioni sono ormai sempre più frequenti e violenti. Proprio sabato scorso quattro soldati siriani sono morti in un confronto con le forze turche, come riportato da un’emittente nazionale. Il ministro della Difesa turco, tuttavia, in un comunicato pubblicato il giorno stesso non ha fatto menzione di quanto accaduto. Anzi, ha parlato di 8 casi tra violazioni del cessate il fuoco e attacchi portati avanti dalle forze curdo-siriane nelle precedenti 24 ore, nonostante la tregua accordata con la Russia e gli Stati Uniti. Sul suo profilo Twitter ha poi specificato che gli attacchi sono avvenuti attraverso mortai e razzi, senza però indicarne il luogo.

Sempre nella giornata di sabato, poi, il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha criticato la decisione degli Stati Uniti di inviare truppe a protezione gli impianti petroliferi nell’est della Siria, evidenziando come il Paese abbia diritti esclusive sulle riserve. Washington ha prontamente replicato sottolineando come lo scopo dell’operazione sia ad evitare che gli impianti finiscano in mano dell’ISIS. Ciononostante, la Turchia teme che i curdo-siriani possano beneficiarne. Con gli Usa si discuta anche dell’acquisto da aprte della Turchia del sistema missilistico russo S-400. Il consigliere per la sicurezza nazionale del governo Trump, Robert O’Brien, ha definito la mossa “pericolosa”ai microfoni della CBS, ribadendo che se Ankara non rimanderà indietro gli armamenti, dovrà vedersi imporre una serie di sanzioni sostenute da una maggioranza bipartisan del Congresso.  Trump incontrerà il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, mercoledì e giovedì vedrà il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg.

In tema di visite internazionali, il presidente cinese, Xi Jinping, è arrivato ieri in Grecia per approfondire ulteriormente i legami economici tra i due Paesi. Oggi ha incontrato il presidente greco, Prokopis Pavlopoulos, che è stato in Cina a maggio, e il primo ministro, Kyriakos Mitsotakis. Quest’ultimo ha già incontrato Xi al China International Import Expo di Shanghai qualche giorno fa. I due visiteranno il Pireo, il porto più grande della nazione che appartiene per la maggior parte all’operatore cinese Cosco. Per Pechino si è trattato del più grande investimento mai fatto in Grecia e proprio Cosco, di recente, ha ottenuto l’ok per un piano di investimenti che include la costruzione di un nuovo terminal.

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