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Germania, condanna i funzionari di Assad accusati di crimini contro l’umanità

Germania, condanna i funzionari di Assad accusati di crimini contro l’umanità

K metro 0 – Berlino – La giustizia internazionale ha compiuto un importante passo in materia di tutela dei diritti: la Corte federale della Germania infatti, ha richiesto, lo scorso 22 ottobre la condanna di due presunti funzionari dei servizi segreti del regime Bashar al-Assad, rei di aver commesso crimini contro l’umanità. Più di 4000 persone

K metro 0 – Berlino – La giustizia internazionale ha compiuto un importante passo in materia di tutela dei diritti: la Corte federale della Germania infatti, ha richiesto, lo scorso 22 ottobre la condanna di due presunti funzionari dei servizi segreti del regime Bashar al-Assad, rei di aver commesso crimini contro l’umanità.

Più di 4000 persone sarebbero state torturate nel centro detentivo siriano, comandato dall’ex funzionario governativo Anwar Raslan, uno degli accusati. In una dichiarazione dei pubblici ministeri tedeschi si legge che Raslan “è accusato anche di 58 casi tra omicidio, stupro e aggressione sessuale aggravata.” Nel carcere di Al-Khatib, dove prestava servizio, i detenuti venivano torturati sistematicamente anche con scariche elettriche, fatti pendere dal soffitto o privati del sonno; in altri casi subivano violenze sessuali e psicologiche.

L’altro presunto criminale, Eyad al-Gharib, si occupava di controllare i posti di blocco e reprimere le proteste antigovernative di chi protestava contro il regime, chiedendo più democrazia e tutele allo scoppiare della guerra in Siria. Al-Gharib è accusato di aver rapito e torturato brutalmente almeno 30 persone.

Secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, ad incastrare i due accusati, le fotografie di centinaia di corpi torturati, mutilati, alcuni senza occhi, scattate da un ex membro della polizia militare siriana, ed esposte nella sede centrale dell’ONU nel 2015. I due uomini erano stati arrestati a febbraio e il processo, si prevede, dovrebbe avvenire per l’inizio del 2020.

Si tratta del primo procedimento giudiziario sull’utilizzo della tortura nei confronti di uno Stato terzo, procedimento reso possibile grazie al principio della giurisdizione universale che, in caso di crimini contro l’umanità, permette a qualsiasi Stato di intervenire autonomamente in giudizio contro i colpevoli. “Questo processo in Germania ci dà speranza, anche se il tutto richiederà molto tempo e nulla accadrà domani. Il fatto che continui nonostante tutto, dà a noi, in quanto sopravvissuti, speranza per la giustizia. Sono pronto a testimoniare”, riferisce uno delle vittime di Al-Khatib.

Ci sono tuttavia, altri 10 simili casi di torture con accuse rivolte contro dei funzionari del governo siriano, tutti presentati dall’ECCHR, l’European Center for Constitutional and Human Rights, la stessa Ong tedesca che ha annunciato il processo di Raslan e al-Gharib. Anche l’anno scorso, la corte federale tedesca aveva spiccato un mandato di arresto internazionale per Jamil Hassan, funzionario siriano di alto rango, accusato di aver partecipato alle torture, stupri e omicidi, inflitti a centinaia di cittadini siriani. Questi procedimenti segnano un interesse crescente da parte della comunità internazionale, particolarmente nel vecchio continente, nell’assicurare alla giustizia crimini contro l’umanità, specialmente nei confronti dei casi in Siria, sono dei tentativi necessari. Ha riferito BalkeesJarrah, consigliere senior della Human Rights Watch “I casi penali in Germania e nel resto d’Europa sono un primo passo importante per smorzare quel clima d’ impunità che ha afflitto la Siria per troppo tempo. I colpevoli dovrebbero tenere a mente che si sta raccogliendo un volume di informazioni senza precedenti, per aiutare ad assicurarli alla giustizia, non importa quanto tempo passi”.

Ieri a Ginevra il Comitato costituzionale siriano ha iniziato i suoi lavori con un compito principale, quello di preparare la riforma costituzionale e poi tenere le elezioni in Siria, così come riporta l’agenzia russa Interfax.

Il Comitato comprende 150 membri scelti fra tutta la popolazione siriana, compresi i curdi, ed è composta da tre gruppi di 50 persone ciascuno, che rappresentano il governo, l’opposizione e la società civile. La sua formazione è durata quasi due anni.

La decisione di istituire il Comitato costituzionale è stata presa al Congresso nazionale del dialogo siriano a Sochi, il 30 gennaio 2018.

di Valeria Alessandretti

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