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UE: i nuovi nomi ai vertici chiave delle istituzioni europee

UE: i nuovi nomi ai vertici chiave delle istituzioni europee

K metro 0 – Bruxelles – Dopo due giorni di fumata nera i leader europei hanno deciso i nomi per i posti chiave delle istituzioni europee: Presidente della Commissione europea e dell’Europarlamento, rappresentante della politica estera UE e Presidente del Consiglio europeo. Dopo le elezioni del 26 maggio, i rappresentati dei Paesi membri hanno trovato

K metro 0 – Bruxelles – Dopo due giorni di fumata nera i leader europei hanno deciso i nomi per i posti chiave delle istituzioni europee: Presidente della Commissione europea e dell’Europarlamento, rappresentante della politica estera UE e Presidente del Consiglio europeo.

Dopo le elezioni del 26 maggio, i rappresentati dei Paesi membri hanno trovato un accordo su chi occuperà i ruoli chiave nelle istituzioni europee. Oggi, in conferenza stampa, dal presidente del Consiglio Donald Tusk arrivano i nomi su cui è stato trovato un accordo: Ursula Von Der Leyer, ministro della difesa tedesco, come presidente della Commissione europea, Christine Lagarde (a capo del fondo monetario internazionale) come presidente della Banca Centrale Europea e lo spagnolo Joseph Borrel come alto rappresentante della politica estera.

L’Italia ha sostenuto la candidatura della tedesca Ursula von der Leyen, perché il suo approccio, nonostante appartenga ai popolari, è considerato più conciliante rispetto agli altri candidati del nord Europa, anche relativamente ai conti pubblici; inoltre, a renderla la candidata ideale sarebbe la sua storica attenzione per le tematiche sociali, come testimonia anche il suo vissuto politico come ex-ministro della famiglia nel governo Merkel.

A dare filo da torcere a questa nomina però sarebbero i socialisti, che fanno sapere da Strasburgo di non voler accettare il pacchetto proposto dai leader europei. Il loro candidato principale, l’olandese Frans Timmermans portato alle stelle ieri, sembra adesso messo i margini delle nomine.

“La soluzione che abbiamo trovato è buona. Ursula von Der Leyen sa come muoversi nella politica di Difesa e nel sociale” ha detto il presidente uscente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, dopo la nomina della responsabile politica tedesca alla sua successione. Juncker ha auspicato che l’Europarlamento dia il suo accordo, ma si è detto “rattristato” dal fatto che il processo degli Spitzenkandidaten sia stato “incrinato” dalla decisione dei capi di Stato e di governo.

Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in una conferenza stampa, ha detto che la Germania si è astenuta sulla candidatura della von Der Leyen a causa di problemi interni alla coalizione con i socialdemocratici a Berlino. Ha poi aggiunto: “Penso di incoraggiare Ursula Von der Leyen a proporre un equilibrio geografico appropriato per la squadra dei suoi vicepresidenti, e se qualcuno mi chiede cosa significa, credo che l’Europa dell’est, centrale e l’Italia dovrebbero essere a bordo in questo processo” ha concluso il presidente uscente del Consiglio europeo.

Emmanuel Macron, il presidente francese aveva invece due obiettivi in questo processo di nomina: evitare l’elezione di Manfred Weber e scardinare l’automatismo degli Spitzenkandidaten. Il primo obiettivo è stato raggiunto in pieno, visto che ormai il nome di Weber è stato superato, e anche il secondo è stato raggiunto, visto che alla fine sono stati i leader europei a tirare fuori dal cappello il nome di un politico che vada a bene a tutti.

Dal canto suo, Angela Merkel ha detto che Von der Leyen “si è sempre impegnata per l’Europa, ha avuto molto successo” nell’espletamento delle sue responsabilità, e si è detta soddisfatta “anche se fino a ieri mi ero impegnata per un altro tipo di bilanciamento”. Nondimeno, per la cancelliera “è un bel segnale che sia una donna” a diventare presidente della Commissione.

Quanto a Christine Lagarde, la prescelta ha dichiarato: “Sono onorata di essere stata scelta per la presidenza della Bce. Alla luce di ciò, dopo essermi consultata con il Comitato etico del board del Fmi, ho deciso di abbandonare temporaneamente le mie responsabilità di direttore generale del Fmi durante il periodo di convalida della nomina”.  Inoltre, va notato che la candidatura di Christine Lagarde alla presidenza della Banca centrale europea è in continuità con la gestione di Mario Draghi, e questo consentirebbe di mantenere un equilibrio di tendenza.

 

di Tosca Di Caccamo

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