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Metalmeccanici in sciopero. Dalle manifestazioni di Milano, Firenze e Napoli il messaggio al governo è chiaro, ascoltateci

Metalmeccanici in sciopero. Dalle manifestazioni di Milano, Firenze e Napoli il messaggio al governo è chiaro, ascoltateci

K metro 0/Jobsnews – Firenze – Lo sciopero è riuscito, anche i metalmeccanici hanno chiesto di cambiare le politiche economiche. Sono scesi in piazza pensionati, pa, edili, agricoli. C’è una domanda di grande cambiamento, il governo ci deve ascoltare, la nostra mobilitazione prosegue, al centro ci devono essere lavoro e diritti”, dice il segretario generale Cgil Maurizio

K metro 0/Jobsnews – Firenze – Lo sciopero è riuscito, anche i metalmeccanici hanno chiesto di cambiare le politiche economiche. Sono scesi in piazza pensionati, pa, edili, agricoli. C’è una domanda di grande cambiamento, il governo ci deve ascoltare, la nostra mobilitazione prosegue, al centro ci devono essere lavoro e diritti”, dice il segretario generale Cgil Maurizio Landini commentando la giornata di mobilitazione nazionale dei metalmeccanici con manifestazioni a Milano, Firenze e Napoli. Circa trentamila le tute blu che hanno sfilato per le vie del capoluogo lombardo, dove era presente Landini. Diecimila i manifestanti a Firenze, con la partecipazione della segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, e oltre 20mila a Napoli, con in testa al corteo il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo. Tre piazze unite per chiedere al governo e alle imprese di mettere al centro il lavoro, l’industria, i salari, i diritti. “Futuro per l’industria”, è lo slogan che ha accompagnato la mobilitazione indetta da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. Tre sigle sindacali che sono tornate a compattarsi in un momento in cui si registrano almeno 150 tavoli per crisi aziendali e oltre 200mila posti di lavoro a rischio.

“Oggi abbiamo voluto fare queste tre grandi manifestazioni; sapevamo che era un percorso complicato e difficile, dopo tanti anni di divisioni, di mancanza di mobilitazione, era difficile riuscire a manifestare, ma lo abbiamo voluto fare. Ci vogliamo far contare perché è giusto che i metalmeccanici diventino come sempre la punta di diamante per cercare di muovere questo paese”, ha detto da Firenze Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. Annamaria Furlan ha posto l’accento sulla linea economica del governo che “va cambiata drasticamente”, spiegando che “siamo assolutamente preoccupati per come sta andando il nostro paese: crescita zero, meno investimenti, cala drasticamente da tanti mesi la produzione industriale. Rischiamo di buttare via i tanti sacrifici fatti dagli italiani e dalle italiane in un lungo periodo di crisi. Era ripartita la crescita e lo sviluppo del paese: scelte economiche sbagliate del governo stanno portando drammaticamente di nuovo l’asticella in basso, questo non è accettabile”. Poi, parlando con i giornalisti ha proseguito: “Preoccupati per l’eventuale procedura d’infrazione in sede Ue? Certamente, anche perché alla fine chi la paga sono gli italiani e le italiane. Noi per questo chiediamo una riforma del fisco che non premi i ricchi come la Flat Tax, ma che premi invece i lavoratori e pensionati”. Di governo “quasi inerte” ha parlato Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil. Più diretto e duro l’intervento da piazza Duomo, a Milano, del segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, che ha paragonato il governo al comandante Schettino “che per qualche applauso avvicina la nave agli scogli e la fa affondare”. E ha aggiunto: “Questa è l’Italia migliore che non si rassegna e lotta, quella che al ‘prima gli italiani’ risponde prima le persone, prima il lavoro. Non passa giorno senza che si imponga una nuova vertenza occupazionale a livello nazionale: Whirlpool, Alcoa, Aferpi, Piaggio Aerospace, Blutec, Bekaert, Ilva Arcelor Mittal”.

A proposito della vertenza Whirlpool, da Firenze Palombella ha sottolineato che è quella “che preoccupa di più”, affermando che lo stabilimento di Napoli “non va chiuso, deve continuare a vivere, perché se Napoli dovesse chiudere significa avviare un processo di chiusura che riguarderà tutti gli stabilimenti Whirpool presenti in Italia”. Da Napoli Barbagallo ha detto che “abbiamo un sacco di multinazionali che vengono a fare shopping in Italia, abbiamo chiesto al governo di colpirli nel portafogli se se ne vogliono andare”. Su un altro fronte di stretta attualità, cioè le prospettive per Alitalia, la segretaria generale della Cisl ha fatto trasparire la sua preoccupazione per il destino della compagnia di bandiera. “Bisogna vedere alla fine cosa realisticamente è possibile – ha detto -, e soprattutto con quali investimenti, con quali prospettive per le imprese, con quali garanzie per i tanti lavoratori”. Il lavoro non può prescindere dalla sicurezza. E anche su questo tema Furlan ha criticato l’operato del governo “completamente latitante” e ha evidenziato “le gravi responsabilità delle imprese”. Anche lo sblocca cantieri, ha precisato, “che allarga la possibilità di fare subappalto, non sarà certo una cosa che fa bene alla salute e alla prevenzione sul lavoro”.

Da Milano, Firenze e Napoli il messaggio inviato al governo è stato chiaro. Se non verrà ascoltato, potrebbe anche essere proclamato uno sciopero generale nel prossimo autunno. “Questo dipende molto da cosa deciderà di fare il governo”, ha ribadito Furlan.

 

Di Beppe Pisa

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