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Quinto anniversario annessione Crimea da parte della Russia: arriva la nota dell’Alto rappresentante Ue

Quinto anniversario annessione Crimea da parte della Russia: arriva la nota dell’Alto rappresentante Ue

K metro 0 – Bruxelles – L’Alto rappresentante dell’Unione europea, Federica Mogherini, ha commentato la ricorrenza del quinto anniversario dell’annessione della Crimea da parte della Russia. In una lunga nota si legge: “A cinque anni dall’annessione illegale della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli da parte della Federazione russa, l’Ue mantiene il suo

K metro 0 – Bruxelles – L’Alto rappresentante dell’Unione europea, Federica Mogherini, ha commentato la ricorrenza del quinto anniversario dell’annessione della Crimea da parte della Russia. In una lunga nota si legge: “A cinque anni dall’annessione illegale della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli da parte della Federazione russa, l’Ue mantiene il suo fermo impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina e ribadisce di non riconoscere e di continuare a condannare tale violazione del diritto internazionale”. Mogherini ha poi sottolineato come la faccenda rimanga una “ferita aperta” per l’Unione europea.

Aggiunge poi che: “L’Unione europea invita nuovamente gli Stati membri dell’ONU a prendere in considerazione misure di non riconoscimento, in linea con la risoluzione 68/262 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Le violazioni del diritto internazionale da parte della Russia hanno portato a un pericoloso inasprimento delle tensioni nello stretto di Kerch e nel Mar d’Azov. L’Ue ribadisce l’invito alla Russia a rilasciare senza condizioni e senza indugio i membri dell’equipaggio, le imbarcazioni e le attrezzature ucraini sequestrati illegalmente”.

“L’Unione europea condanna la costruzione del ponte di Kerch senza il consenso dell’Ucraina e si aspetta che la Russia garantisca il passaggio libero e senza restrizioni di tutte le navi attraverso lo stretto di Kerch da e verso il Mar d’Azov, in conformità del diritto internazionale”. Inoltre, l’Alta rappresentante ha ribadito che l’Ue non “riconosce e non riconoscerà le elezioni organizzate dalla Federazione russa nella penisola di Crimea” osservando come, dopo l’annessione da parte della Russia, “la situazione dei diritti umani nella penisola di Crimea” sia notevolmente peggiorata.

Non manca l’accusa in difesa della popolazione dei tatari di Crimea, i cui diritti sono stati gravemente violati. L’Unione pretende che la Russia “ponga fine alle pressioni” su questa comunità. “Occorre garantire ai tatari di Crimea, agli ucraini e a tutte le comunità etniche e religiose della penisola la possibilità di mantenere e sviluppare la propria cultura, istruzione e identità e le proprie tradizioni del patrimonio culturale – prosegue nella nota – La Russia deve inoltre adottare misure per migliorare la situazione ambientale, che è notevolmente peggiorata dall’annessione illegale”.

“L’Ue ribadisce la richiesta di rilascio immediato per Oleh Sentsov, Edem Bekirov, Oleksandr Kolchenko, Mykola Semena, Volodymyr Balukh, Emir-Usein Kuku e tutti coloro che sono detenuti nella penisola di Crimea e sono stati condannati in violazione del diritto internazionale. Giornalisti, difensori dei diritti umani e avvocati dovrebbero essere in grado di operare in modo indipendente e senza indebite interferenze e intimidazioni. E richiede il pieno rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani nella penisola. Ricorrono indagini approfondite su tutti i casi pendenti di violazioni e abusi dei diritti umani, come sparizioni forzate, torture e omicidi, violenze, procedimenti giudiziari per motivi politici, discriminazioni e molestie”.

L’Alto rappresentante, Federica Mogherini, conclude sottolineando che “l’accesso pieno, libero e senza restrizioni degli attori internazionali nel settore dei diritti umani all’intero territorio dell’Ucraina, comprese la Crimea e Sebastopoli, continua a rivestire importanza fondamentale. Chiede quindi la piena attuazione della risoluzione 73/263 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, del 22 dicembre 2018, inclusi gli obblighi della Federazione russa previsti dal diritto umanitario internazionale”.

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