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Varsavia. Incidente diplomatico tra Polonia e Israele: annullato l’incontro del “gruppo di Visegrád” a Gerusalemme

Varsavia. Incidente diplomatico tra Polonia e Israele: annullato l’incontro del “gruppo di Visegrád” a Gerusalemme

K metro 0 – Varsavia – Salta l’incontro del “gruppo di Visegrád” (formato da Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) pianificato per martedì a Gerusalemme. Il vertice organizzato da Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele dal 2009, non avrà luogo, vista la crisi diplomatica innescata dal ministro degli Esteri israeliano Yisrael Katz. Quest’ultimo nei giorni

K metro 0 – Varsavia – Salta l’incontro del “gruppo di Visegrád” (formato da Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia) pianificato per martedì a Gerusalemme. Il vertice organizzato da Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele dal 2009, non avrà luogo, vista la crisi diplomatica innescata dal ministro degli Esteri israeliano Yisrael Katz. Quest’ultimo nei giorni scorsi aveva detto la sua sull’incontro in un’intervista alla televisione israeliana, rilasciata, tra l’altro, domenica ovvero poco dopo esser stato nominato ministro. Katz ha dichiarato di essere “figlio di sopravvissuti dell’Olocausto, non perdoneremo e non dimenticheremo mai, e ci furono molti polacchi che collaborarono con i nazisti”, citando poi le parole dell’ex primo ministro israeliano Yitzhak Shamir: “Shamir disse che ogni polacco è stato allattato di antisemitismo con il latte di sua madre. Nessuno ci può dire come esprimere la nostra posizione e come onorare i morti”.

Da qui la reazione del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ha descritto le parole di Katz come “razziste e inaccettabili” e ha poi comunicato la non partecipazione della delegazione polacca alla riunione del gruppo. Queste le parole rilasciate all’emittente televisiva TVP: “Ho preso questa decisione a causa delle dichiarazioni di (Yisrael) Katz, nominato ministro degli Esteri, che ho trovato assolutamente inaccettabili, non solo a livello diplomatico ma anche nella sfera pubblica”. Sottolineando poi come la popolazione polacca sia stata la più colpita “insieme agli ebrei e ai rom”.

Il leader polacco aveva già comunicato che non avrebbe partecipato dell’incontro e che sarebbe stato inviato soltanto il ministro degli Esteri, Jacek Czaputowicz. Questo dopo che le parole del primo ministro israeliano rilasciate Netanyahu al Jerusalem Post erano state mal riportate: nel presente articolo, infatti, l’impressione era che Netanhyahu accusasse tutti i polacchi di aver collaborato con i nazisti, per poi rettificare dicendo che in realtà si riferiva solo ad alcuni.

Come gesto di solidarietà verso la Polonia anche la Repubblica Ceca, attraverso il primo ministro Andrej Babiš, ha comunicato che non sarà presente all’incontro. L’incidente diplomatico ha origine nel dibattito che si è acceso lo scorso anno tra Polonia e Israele riguardo l’emanazione di una legge che rendeva illegale parlare di collaborazione tra polacchi e nazisti durante l’Olocausto. La realtà è che nella durante e dopo la Seconda Guerra mondiale, singoli individui polacchi hanno certamente contribuito all’uccisione di ebrei, realtà confermata dalle molteplici testimonianze riportate nel corso degli anni. Evidentemente Gerusalemme teme che i polacchi possano, in questo modo, attuare una sorta di revisionismo storico sui fatti accaduti.

Netanyahu, a The Associated Press, ha ribadito: “Conosco la storia. Non la voglio cambiare o cancellarne le macchie”. Nel frattempo, i leader della comunità ebraica in Polonia hanno pubblicato un comunicato dove viene spiegato il risentimento riguardo le parole di Shamir, citate da Katz. Ecco un estratto: “Le parole di Shamir erano sbagliate nel 1989 e sono ancora più’ sbagliate oggi, tanto è stato fatto da entrambe le parti per una comprensione dei nostri complessi e condivisi fatti storici”

Jonathan Ornstein, a capo della comunità ebraica di Cracovia, ha dichiarato apertamente su Facebook che il ministro degli Esteri israeliano Katz dopo le sue dichiarazioni debba scusarsi o dimettersi: “Da orgoglioso cittadino israeliano e polacco, credo che il ministro Katz debba scusarsi o dimettersi dopo le sue frasi offensive e xenofobe sulla Polonia. Tra l’altro nel suo primo giorno da incaricato. Davvero vergognoso”.

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