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Usa. Trump abbandona il confronto sulla costruzione del Muro al confine col Messico, con i dem, contrari

Usa. Trump abbandona il confronto sulla costruzione del Muro al confine col Messico, con i dem, contrari

K metro 0 – Washington – Continua lo scontro tra i democratici e il presidente Donald Trump sul muro al confine col Messico. Una soluzione sembra lontana e il Paese è in stallo da settimane per lo shutdown, la chiusura parziale delle attività federali. Dopo il duello a distanza sui network televisivi, che hanno trasmesso prima il

K metro 0 – Washington – Continua lo scontro tra i democratici e il presidente Donald Trump sul muro al confine col Messico. Una soluzione sembra lontana e il Paese è in stallo da settimane per lo shutdown, la chiusura parziale delle attività federali. Dopo il duello a distanza sui network televisivi, che hanno trasmesso prima il presidente dallo Studio Ovale in un discorso a reti unificate, poi i leader dell’opposizione, è fallito anche un tentativo di dialogo. Il tycoon ha abbandonato il tavolo con i rappresentanti dem al Congresso, Nancy Pelosi e Chuck Schumer. Trump ha chiesto agli avversari la disponibilità ad approvare il muro, “Nancy ha risposto ‘No’. Ho detto ciao ciao, non c’è nient’altro da dire” e se n’è andato, come ha raccontato lui stesso su Twitter, arrivando a definire l’incontro “una totale perdita di tempo”. Trump insiste nel voler destinare un finanziamento di 5,7 miliardi di dollari per costruire una barriera di acciaio al confine sud. Un’opera necessaria, a suo dire, per fermare l’immigrazione e quelli che considera danni connessi, a partire dal traffico di droga.

“Negli ultimi due anni la polizia di frontiera ha arrestato 266mila migranti con precedenti penali, compresi quelli accusati o già condannati per 100mila aggressioni, 30mila reati sessuali e 4000 omicidi”, stando al presidente, anche se secondo diversi media Usa i dati non corrisponderebbero alla realtà. La principale leva di Trump per esercitare pressioni sul Congresso è stata quella di rifiutare di firmare gli atti di spesa che coprono vaste aree del governo. Così circa 800.000 impiegati federali sono senza paga da quasi tre settimane. I democratici, invece, insistono che non cederanno sul muro e si dicono convinti che gli americani si stancheranno del caos per lo shutdown e incolperanno Trump. Lui nemmeno accenna minimamente a voler mollare e minaccia di dichiarare lo stato di emergenza, anche se secondo molti osservatori una tale decisione supererebbe le prerogative presidenziali.

“Un presidente petulante”. Nancy Pelosi, speaker della Camera, si esprime così dopo l’incontro infruttuoso con il presidente Donald Trump. Il meeting non ha prodotto nessun progresso sul tema del muro, che il presidente ritiene indispensabile al confine con il Messico. L’assenza di un’intesa impedisce di votare il provvedimento per finanziare l’attività del governo federale e determina, quindi, il prolungamento dello shutdown. “Il presidente se n’è andato quando mi ha chiesto ‘Sosterrai il muro?’ e io ho detto no”, racconta la leader democratica alla Camera. “Non era nemmeno una negoziazione di alto livello”, aggiunge, “si è trattato di un petulante presidente degli Stati Uniti”.

 

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