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Ue finanzia il ritorno a scuola in situazioni di emergenza

Ue finanzia il ritorno a scuola in situazioni di emergenza

K metro 0 – Bruxelles –  La commissione europea aumenterà gli aiuti umanitari all’istruzione nelle situazioni di emergenza e di crisi, nel 2019, con un aumento dei finanziamenti del 25%, portandoli al 10% del budget totale previsto per gli aiuti umanitari. L’obiettivo è quello di riportare a scuola, entro un termine di tre mesi, i

K metro 0 – Bruxelles –  La commissione europea aumenterà gli aiuti umanitari all’istruzione nelle situazioni di emergenza e di crisi, nel 2019, con un aumento dei finanziamenti del 25%, portandoli al 10% del budget totale previsto per gli aiuti umanitari. L’obiettivo è quello di riportare a scuola, entro un termine di tre mesi, i bambini coinvolti in crisi umanitarie, il cui accesso all’istruzione è ostruito a causa di conflitti, violenza, sfollamenti forzati, cambiamenti climatici e calamità.

Questa iniziativa nasce dall’appello lanciato al Parlamento Ue dal gruppo S&D che ha chiesto maggiori investimenti nel campo dell’istruzione nelle situazioni di crisi.

Il nuovo quadro politico stabilisce quattro priorità: migliorare l’accesso a opportunità di apprendimento per bambini e giovani; impartire istruzione e formazione di qualità; garantire la protezione dell’istruzione dagli attacchi e introdurre risposte educative rapide e innovative. Attualmente sono milioni i bambini nel mondo che non hanno accesso ad istruzione. Sono 35 i paesi colpiti da crisi, tra cui Siria, Iraq, Yemen, Afghanistan, la parte sud del Sudan, la Repubblica democratica del Congo, i territori palestinesi occupati. In questi territori sono circa 75 milioni i bambini in età scolare che non possono andare a scuola.

L’Unione europea è il paese più coinvolto per la quantità di aiuti umanitari per l’istruzione nelle situazioni di emergenza, infatti, se guardiamo al resto del mondo, la media di aiuti umanitari per l’istruzione non raggiunge il 3%. La Commissione europea è passata dal finanziare 6 paesi, nel 2012, ad un totale di 52 paesi, oggi, permettendo, così, a più di 5,5 milioni di ragazze e ragazzi di beneficiare di questi finanziamenti. Attualmente il paese che ha ottenuto più finanziamenti per l’istruzione dall’Ue è la Turchia con ben 84 milioni di euro, il programma umanitario più vasto in assoluto dell’Unione europea a favore dell’istruzione in situazioni d’emergenza che aiuta a inserire a scuola 290.000 minori rifugiati. Così commenta l’iniziativa il commissario Ue per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianides, parlando a Bruxelles in occasione della presentazione della comunicazione dell’UE sull’istruzione nelle situazioni d’emergenza e di crisi prolungate: “Con le crisi umanitarie in aumento in tutto il mondo, milioni di bambini rischiano di crescere senza istruzione. Abbiamo la responsabilità di agire per evitare che si creino generazioni perdute. Questa nuova politica ci consentirà di aiutare i bambini meglio e più rapidamente di prima, anche nelle situazioni più difficili. A tal fine rafforzeremo la cooperazione con altri donatori e partner e coordineremo meglio l’assistenza a breve e a lungo termine. L’Ue è attualmente un leader mondiale in materia di reinserimento scolastico dei bambini. Quest’anno l’8% del nostro bilancio per gli aiuti umanitari è destinato all’istruzione in situazioni di emergenza, il che rappresenta una cifra 8 volte più elevata se calcoliamo dal 2015. E miriamo a raggiungere il 10 % nel 2019”.

 

di Maria Scorza

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