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Spagna: Medina Azahara candidata Patrimonio Umanità

Spagna: Medina Azahara candidata Patrimonio Umanità

K metro 0 – Andalusia – Medina Azahara o Medinat al-Zahra, che in arabo significa la città – fiore che sboccia, dopo un periodo di oblio torna ora a splendere come nell’antichità, per l’enorme interesse archeologico che suscita in tutto il mondo. Nel 2016, dalla Giunta dell’Andalusia, Medina è stata candidata come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco,

K metro 0 – Andalusia – Medina Azahara o Medinat al-Zahra, che in arabo significa la città – fiore che sboccia, dopo un periodo di oblio torna ora a splendere come nell’antichità, per l’enorme interesse archeologico che suscita in tutto il mondo. Nel 2016, dalla Giunta dell’Andalusia, Medina è stata candidata come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, alla 42/esima riunione del World Heritage Committee, prevista per luglio. Essa comprende il sito archeologico ai piedi della Sierra Morena, a 8 km a ovest di Cordoba (Spagna). La città fu fondata tra il 940 e il 941 dal Califfo Abd al-Rahman III come sede del Califfato di Córdoba appena nato. Tuttavia, dopo breve fu distrutto nel 1010 durante le rivolte. La magnificenza delle sue rovine fu acclamata dai poeti andalusi dell’XI secolo. Dopo essere stata lentamente abbandonata, venne occupata dagli spagnoli, poi la città cadde nell’oblio.

L’abbandono della città e il fatto che fosse stata completamente dimenticata (in effetti, dopo circa sei secoli il luogo in cui la città sorgeva si era trasformato in un prato) hanno fatto sì che le sue rovine si siano perfettamente conservate. Una volta che gli scavi iniziarono un secolo fa, nel 1911, i resti archeologici della città iniziarono a essere recuperati. Questo lavoro è continuato fino ai giorni nostri e andrà ancora avanti nel futuro. Lo scorso aprile a Madrid si è svolta una conferenza sui risultati dei più recenti lavori di scavo nella Piazza d’Armi di Medina Azahara, l’entrata simbolica e cerimoniale, dove si trovavano le principali sedi dell’amministrazione del califfato. Nella conferenza sono state presentate, inoltre, le ricerche che proseguiranno fino al 2021.

Alla conferenza si sono avvicendati poi gli interventi di Felix Arnold, dell’Istituto Archeologico tedesco di Madrid, e di Alberto Canto, del Dipartimento di Preistoria e Archeologia dell’Università Autonoma di Madrid; mentre la presentazione è stata a carico del direttore generale di Casa Araba, Pedro Martínez-Avial, e del direttore del Complesso Archeologico Medinat-ad-Zahra, Alberto Montejo. La ricerca archeologica ha scoperto una città strutturata in vari strati, all’interno di un sito murato. Si trova in un rettangolo perfettamente geometrico di circa 1500 metri da est a ovest e 750 metri da nord a sud. L’insediamento della città è stato scelto con cura in un paesaggio molto attraente. È situato dove i versanti montuosi della Sierra Morena incontrano i prati pianeggianti del fiume Guadalquivir.

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