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Attacco in Siria: Un’azione dimostrativa o l’inizio di una guerra fredda?

Attacco in Siria: Un’azione dimostrativa o l’inizio di una guerra fredda?

K metro 0 – Roma – Gli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno lanciato un attacco contro obiettivi militari siriani dopo un fallito tentativo di mediazione della Svezia. Il presidente Trump ha deciso l’attacco per punire il regime di Bashar al-Assad per un presunto attacco chimico vicino a Damasco che ha portato all’uccisione di

K metro 0 – Roma – Gli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia hanno lanciato un attacco contro obiettivi militari siriani dopo un fallito tentativo di mediazione della Svezia. Il presidente Trump ha deciso l’attacco per punire il regime di Bashar al-Assad per un presunto attacco chimico vicino a Damasco che ha portato all’uccisione di più di 40 persone con un numero elevato di feriti.  I tre alleati si sono uniti in un’operazione congiunta che aveva lo scopo di mostrare risolutezza  di fronte a ciò che i leader mondiali  definiscono una persistente violazione del diritto internazionale. Il capo della Casa Bianca, ha definito questa azione punitiva come l’inizio di uno sforzo prolungato per costringere Assad a non usare armi proibite, ordinando di colpire obiettivi esclusivamente militari.

“Queste non sono le azioni di un uomo”, ha sostenuto Trump riferendosi ad Assad.  “Sono invece crimini di un mostro.”. “Siamo pronti a sostenere questa risposta fino a quando il regime siriano non interromperà il suo uso di agenti chimici “. Gli attacchi rischiano di trascinare gli Stati Uniti in una complessa guerra dove vi sono nazioni che combattono in fazioni diverse all’interno del territorio siriano e potrebbero provocare la possibilità di uno scontro diretto degli alleati contro la Russia e l’Iran, che sostengono entrambi anche militarmente il regime. Subito dopo l’attacco l’ambasciatore russo negli Stati Uniti ha dichiarato che ci saranno delle “conseguenze” agli attacchi. Ma il segretario alla Difesa Jim Mattis, che aveva sollecitato prudenza nelle dichiarazioni della Casa Bianca ha riferito ai giornalisti che non ci saranno altri attacchi a meno che Assad non usi di nuovo il gas sul suo popolo. “Abbiamo circoscritto l’attacco agli obiettivi che riguardassero le armi chimiche”, ha affermato Mattis. L’assalto era il doppio nella dimensione e colpiva due bersagli in più rispetto a uno stesso attacco che il presidente americano aveva ordinato l’anno scorso contro un aeroporto militare siriano.

Il Presidente Trump ha invitato la Russia e l’Iran a costringere Assad a fermare l’uso dei gas velenosi nella guerra civile che da sette anni devasta il paese. “All’Iran e alla Russia chiedo: quale nazione vuole essere associata all’omicidio di massa di uomini, donne e bambini innocenti?”.

La Russia per risposta sostiene. “Abbiamo avvertito che tali azioni non saranno lasciate senza conseguenze”, ha aggiunto in una dichiarazione Anatoly Antonov, l’ambasciatore negli Stati Uniti. “Tutta la responsabilità spetta a Washington, Londra e Parigi”. La Russia “condanna nel modo più fermo l’attacco sulla Siria, dove militari russi aiutano il governo legittimo nella sua lotta contro il terrorismo” afferma un comunicato del presidente russo Vladimir Putin.

Fuori dal coro la Germania ha rifiutato di prendere parte all’attacco, anche se il cancelliere Angela Merkel ha definito l’uso di armi chimiche “inaccettabile”. Gli obiettivi strategici dell’UE in Siria si concentrano su sei settori fondamentali: porre fine alla guerra attraverso un’autentica transizione politica, promuovere una transizione efficace e inclusiva in Siria, salvare vite umane affrontando le esigenze umanitarie della fascia più vulnerabile della popolazione siriana, promuovere la democrazia, i diritti umani e la libertà di espressione, promuovere l’attribuzione delle responsabilità per i crimini di guerra, sostenere la resilienza della popolazione siriana e della società siriana.

Infatti, Donald Tusk presidente del Consiglio Ue ha scritto su Twitter che l’unione europea sostiene i raid e sarà “al fianco dei nostri alleati dalla parte della giustizia”.

Il primo ministro britannico, Theresa May, ha affermato che la Siria non ha lasciato agli alleati altra scelta. “Questa persistente modalità di comportamento deve essere fermata – non solo per proteggere le persone innocenti in Siria dalle orribili morti e dalle perdite causate dalle armi chimiche, ma anche perché non possiamo permettere l’invalidamento della norma internazionale che impedisce l’uso di queste armi”. “Non si tratta di intervenire in una guerra civile”, ha detto. “Non si tratta di un cambio di regime. Si tratta di un attacco limitato e mirato che non aggrava ulteriormente le tensioni nella regione e che fa tutto il possibile per prevenire vittime civili “.

In Francia, il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, in un discorso andato in onda sulla televisione nazionale, ha asserito: “Quest’azione è stata proporzionata e ha avuto bersagli mirati, non era volta a colpire né gli alleati di Assad né la popolazione civile”. Le Drian ha poi aggiunto che l’unico scopo dell’offensiva militare è stata la distruzione degli arsenali chimici in mano al regime siriano, affinché non possano essere compiuti “nuovi massacri”. “Ho ordinato alle forze armate francesi di intervenire”, scrive inoltre il presidente Macron su Twitter.

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres dopo l’attacco asserisce: “Invito tutti gli stati membri a dimostrare moderazione in queste pericolose circostanze e a evitare azioni che possano rappresentare un’escalation della situazione aggravando le sofferenze del popolo siriano” invitando poi il consiglio di sicurezza a promuovere un’indagine per identificare gli autori degli attacchi chimici. L’Onu boccia intanto la risoluzione promossa dalla Russia contro l’attacco degli alleati.

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, invece, in una dichiarazione prudente e calibrata afferma “Quella di stanotte è stata un’azione circoscritta, mirata a colpire le capacità di fabbricazione o diffusione delle armi chimiche, non può e non deve essere l’inizio di una escalation, l’Italia lo ha ribadito nei giorni scorsi e continuerà a farlo”. Difatti come l’Italia altri stati europei, tra cui la Germania e la Spagna, hanno un atteggiamento prudente e di attesa.

Turchia “Accogliamo con favore questa operazione che allevia alla coscienza dell’umanità di fronte all’attacco di Douma, che si sospetta largamente sia stato compiuto dal regime” ha detto il ministero degli Esteri turco che ha accusato Damasco di aver compiuto “crimini contro l’umanità e crimini di guerra” nei sette anni di guerra civile.

Nel frattempo, il commando generale dell’esercito siriano, ha continuato l’offensiva contro i ribelli, affermando che la regione del Goutha orientale è adesso del tutto libera dai ribelli, che hanno abbandonato l’ultimo bastione della loro resistenza e sono fuggiti verso il nord del Paese.

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