K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea ha condannato l’uso di armi chimiche e chiede una risposta immediata sulla situazione in Siria e ha invitato la comunità internazionale immediatamente a far sedere le parti in conflitto al tavolo dei negoziati. Lo scrive in una nota un portavoce dell’Ue dopo le notizie dell’attacco chimico da
K metro 0 – Bruxelles – L’Unione europea ha condannato l’uso di armi chimiche e chiede una risposta immediata sulla situazione in Siria e ha invitato la comunità internazionale immediatamente a far sedere le parti in conflitto al tavolo dei negoziati. Lo scrive in una nota un portavoce dell’Ue dopo le notizie dell’attacco chimico da parte di Damasco contro la roccaforte dei ribelli siriani nella Ghouta orientale. L’Unione europea chiede inoltre a Russia e Iran di “usare la loro influenza per prevenire ogni ulteriore attacco”.
Dalla santa sede il Papa dichiara, “Giungono dalla Siria notizia terribili con decine di vittime, di cui molte donne e bambini”, notizie di tragici effetti “dell’uso di armi chimiche”: “preghiamo per tutti i defunti per le famiglie che soffrono”. continua il Papa. “Non c’è una guerra buona e una guerra cattiva e niente può giustificare l’uso di tali strumenti di sterminio contro persone e popolazioni inermi. Preghiamo perché i responsabili politici e militari scelgano un’altra via: quella del negoziato, la sola che può portare una pace che non sia quella della morte e della distruzione”.
“Gli eventi accaduti nelle ultime ore in Siria, meritano piena condanna. Per il bene dell’umanità esorto la comunità internazionale a portare subito le parti in conflitto al tavolo dei negoziati”, ha scritto il presidente del parlamento Europeo Tajani su Twitter.
Dall’Italia, “Esprimiamo sdegno per le decine di vittime civili, fra cui donne e bambini, causate dagli ultimi bombardamenti nell’area di Damasco, in particolare a Duma”, ha detto per sua parte il ministro, Angelino Alfano. “Suscitano allarme e sconcerto le notizie circa il possibile uso di agenti chimici contro i numerosi civili innocenti che sono rimasti coinvolti – ha continuato il capo della Farnesina – e ciò deve essere accertato in via prioritaria”. “È urgente provvedere ai bisogni umanitari dei civili della Ghuta attraverso la cessazione delle ostilità in linea con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 2401 (2018). Tutte le parti in conflitto, a cominciare dal governo di Damasco, sono tenute al rispetto degli obblighi di diritto umanitario, incluso l’accesso umanitario a favore delle popolazioni civili in stato di bisogno”, ha concluso il ministro.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres si è detto particolarmente allarmato dal sospetto dell’uso di armi chimiche contro i civili: “Le Nazioni Unite non sono in grado di verificare queste segnalazioni – ha scritto in una nota- ma qualsiasi uso di armi chimiche, se confermato, è ripugnante e richiede un’indagine approfondita”.
Emmanuel Macron e Donald Trump “hanno concordato che il regime siriano dev’essere chiamato a rispondere per i suoi continui abusi dei diritti umani”, con il Presidente americano che ha puntato il dito contro Russia e Iran, secondo lui, responsabili per il sostegno “all’animale Assad“. Giornata di sofferenza per la borsa di Mosca e per il rublo, dopo la minaccia di nuove sanzioni alla Russia da parte di Donald Trump a seguito dell’attacco chimico di domenica.
Immediata la risposta russa, con il primo ministro Dmitri Medvedev che ha annunciato contromisure. “Ci riserviamo il diritto di rispondere, includendo gli attuali accordi commerciali”, poiché le sanzioni sono “inaccettabili e illegittime”.