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Manovra. Alla Camera passa la fiducia e domenica il voto sulla legge. Il Colle ha poche ore per firmare

Manovra. Alla Camera passa la fiducia e domenica il voto sulla legge. Il Colle ha poche ore per firmare

K metro 0 – Roma – Appena in tempo per evitare l’esercizio provvisorio. O almeno così dice la maggioranza di governo. La Camera ha votato la fiducia alla Manovra con 327 voti favorevoli e 228 contrari. Un voto e un dibattito caratterizzato dalle proteste, con una sorta di flash-mob dei deputati di Forza Italia, che, indossando gilet

K metro 0 – Roma – Appena in tempo per evitare l’esercizio provvisorio. O almeno così dice la maggioranza di governo. La Camera ha votato la fiducia alla Manovra con 327 voti favorevoli e 228 contrari. Un voto e un dibattito caratterizzato dalle proteste, con una sorta di flash-mob dei deputati di Forza Italia, che, indossando gilet azzurri contro la Legge di Bilancio, prima hanno interrotto i lavori dell’aula e poi hanno continuato la manifestazione in Transatlantico e in piazza. In realtà la tensione non si è mai spenta durante i giorni di discussione. Seduti nei banchi del governo il premier Conte, il vicepremier Di Maio che è rimasto seduto tra gli scranni occupati dal Movimento 5Stelle, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, quello dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro e il collega dell’Istruzione Marco Bussetti.

Una Manovra approvata all’ultimo miglio, con l’aula ancora calda di urla, insulti e polemiche per l’esame a tappe forzate e con i tempi molto ristretti imposti dalla maggioranza, senza la possibilità di una discussione nel merito in Commissione Bilancio. Una corsa che ha bruciato una serie di passaggi parlamentari come la votazione degli emendamenti e che ha fatto quindi urlare le opposizioni che parlano di “vilipendio del Parlamento e della Costituzione” e di “una Manovra approvata a scatola chiusa”.  Accorato e tagliente l’intervento di Graziano Delrio, capogruppo Pd, che evoca “una delle pagine più buie della storia della Repubblica” e sottolinea come ci sia stata la violazione di un “esercizio sacrosanto garantito dalla Costituzione”.  Non meno tenero è stato Gianfranco Mulè di Forza Italia che, diretto ai banchi del governo tuona: “Votatevela voi questa Manovra, al buio, bendati e obbedienti a chi ve l’ha scritta e imposta. Votatevela da soli la Manovra dello sbandamento e dello smarrimento, approvatevelo da soli un provvedimento che paralizza il presente e ipoteca il futuro”. I deputati di Leu hanno votato ‘no’ alla fiducia sfilando sotto il banco della presidenza Costituzione alla mano. Un modo per sottolineare, ha detto il capogruppo Federico Fornaro in sede di dichiarazione di voto, come in questa occasione sia stata calpestata la carta fondamentale.

Uno dei maggiori bersagli delle opposizioni è stato ancora una volta il presidente Roberto Fico, con Emanuele Fiano che rimprovera la terza carica dello Stato, articolo 59 del Regolamento alla mano, di non aver censurato una deputata Cinquestelle, Teresa Manzo, che aveva accusato i dem di aver aiutato i “truffatori”. Fiano chiede “imparzialità” a Fico e anche di poter continuare ad avere fiducia nel suo ruolo.  Altri deputati Pd bersagliano il presidente che assiste con aplomb all’escalation di rabbia. Il via libera finale della Manovra è atteso domenica 30 dicembre. Poi toccherà al Colle che firmerà la Legge di Bilancio in zona Cesarini. Difficile pensare che Mattarella dopo essersi tanto speso per far ripartire il dialogo con Bruxelles per evitare l’infrazione modifichi oggi una linea di produttiva prudenza. Sembra quindi improbabile anche che possa scegliere di accompagnare la firma alla manovra con una lettera di accompagnamento (in sostanza un richiamo alla centralità del Parlamento) indirizzata al governo. È l’ora di scivolare verso il 2019 senza ulteriori scosse. Intanto al Quirinale si prepara il tradizionale messaggio di fine anno in un clima più complesso del solito. Le forze sono tutt’ora concentrate sui lavori parlamentari e le proteste dell’opposizione. Difficile quindi che ci possano essere novità nella scenografia del messaggio che sarà trasmesso come di consueto in diretta televisiva da uno degli studi del presidente.

 

 

Jobsnews di Beppe Pisa

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