K metro 0 – Parigi – I Gilets jaunes, o “gilet gialli”, protagonisti dell’ultima ondata di violente proteste, barricate e blocchi dei depositi di carburante in tutta la Francia, sono un movimento del tutto spontaneo che nasce online, grazie a una semplice petizione lanciata dalla trentaduenne venditrice di cosmetici Priscilla Ludosky, che ha già un
K metro 0 – Parigi – I Gilets jaunes, o “gilet gialli”, protagonisti dell’ultima ondata di violente proteste, barricate e blocchi dei depositi di carburante in tutta la Francia, sono un movimento del tutto spontaneo che nasce online, grazie a una semplice petizione lanciata dalla trentaduenne venditrice di cosmetici Priscilla Ludosky, che ha già un mese ed il conto che ha lasciato è astronomico.
Nel frattempo, è tornata tempestiva la protesta dei “gilet gialli” in Francia, nel sesto sabato consecutivo; ma meno corposa e violenta che una settimana fa. Secondo i dati del ministero dell’Interno si sono mobilitate 36.800 persone in tutta la Francia (dato delle ore 18) contro le 66.000 di sabato scorso, secondo la stima del ministero dell’Interno. A Parigi la prefettura parla di duemila manifestanti in piazza contro i quattromila di sette giorni fa. Sono state fermate 142 persone, 19 delle quali sono state arrestate.
A distanza di un mese dall’inizio delle proteste da parte dei gilet gialli in Francia, non sarebbe di certo una sorpresa venire a sapere che le violenze durante le manifestazioni finirebbero per costare alla Francia una somma considerevole.
Dalle concessioni che vengono fatte dal governo francese nel tentativo di far cessare le dimostrazioni, come aumentare la capacità di acquisto dei francesi ai soldi che le compagnie francesi finiranno per sborsare per rimediare ai danni delle proteste, il costo finale sarà considerevole.
Molti potrebbero sostenere che vale la pena di pagare tale prezzo dati i soldi in più nelle tasche di coloro che prendono gli stipendi più bassi di tutto il paese, ma nessuno può negare che tale guadagno sia generato da un enorme costo finanziario.
Diamo un’occhiata alle cifre.
€10 miliardi. Il pacchetto di misure per i lavoratori a basso reddito annunciato la settimana scorsa dal Presidente Francese Emmanuel Macron nel tentativo di far cessare le proteste che hanno scosso la Francia per più di un mese potrebbe costare fino a €10 miliardi. Questo include un aumento di €100 per lo stipendio minimo per una stima di cinque milioni di famiglie francesi. In un’intervista al Sunday, il primo ministro francese Edouard Philippe ha detto che tutti i lavoratori single e senza figli riceveranno €100 in più al mese per coloro che guadagnano fino a €1,560 al mese. Mentre le madri single che guadagnano fino a €2,000 in uno stipendio mensile riceveranno €100 in più.
3.2 per cento. Il presidente francese Edouard Philippe ha detto che nel 2019 è stata prevista una lieve crescita del deficit francese tale da raggiungere il 3.2 per cento del pil, tenendo in considerazione le misure adottate dinanzi alla crisi. “Ma siamo cauti con la spesa pubblica, e stiamo adottando una serie di misure per le imprese e la spesa pubblica dal valore di quattro miliardi di euro. Questo dovrebbe permetterci di mantenere il deficit all’incirca al 3.2 percento per il 2019,” invece dell’obiettivo originale del 2.8 per cento, ha detto. Per attenuare la situazione, il prossimo anno il governo vorrebbe limitare la riduzione del tasso dell’imposta sul reddito societario per le compagnie con un fatturato inferiore a €250 milioni, ha aggiunto.
Il pacchetto è impostato per essere finanziato principalmente da prestiti governativi e Philippe ha già informato che tali concessioni significano che la Francia sforerà il tetto del deficit pubblico del 3 percento del pil fissato dalle leggi dell’Unione Europea.
‘Decine di milioni di euro’. Il gruppo di costruzione francese, Vinci, uno dei più grandi operatori di autostrade della Francia, ha detto che il danno causato dalle proteste dei gilet gialli ha prodotto “svariate migliaia di milioni di euro” di danni.
“Quasi 250 zone sono state colpite giornalmente dalle azioni dei protestanti,” ha detto Vinci Autoroutes, denunciando “danni considerevoli ad attrezzature ed infrastrutture.”
L’operatore di autostrade ha continuato col dire che le proteste hanno distrutto 33 veicoli di emergenza and zone a pedaggio, ed hanno causato danni a molte strade. “Se le riparazioni sono coperte dell’assicurazione, dallo stato o da Vinci Autoroutes, è la comunità che è penalizzata da questi attacchi ripetuti a cose di proprietà pubblica, che non beneficiano nessuno,” ha detto Vinci.
La compagnia pianifica di recuperare almeno alcuni dei costi persi durante le proteste inviando il conto ai guidatori che sono passati gratuitamente ai caselli durante le dimostrazioni dei gilet gialli. Inoltre la compagnia pianifica di identificare questi guidatori utilizzando le videocamere di sorveglianza installate sui pedaggi ed invierà il conto per posta.
€2 miliardi. Secondo il Centro Nazionale Francese dei Centri Commerciali (CNCC), i cinque fine settimana di proteste dei gilet gialli costano al settore del consumo del paese €2 miliardi. Uno dei magazzini più grandi di Parigi Printemps, che è stato costretto a chiudere le sue porte l’8 Dicembre, il quarto weekend di proteste, ha rivelato la scorsa settimana di aver perso il 25-30 per cento di fatturato dall’inizio delle dimostrazioni dei gilet gialli. “É una perdita di fatturato colossale e non sarà recuperata,” ha detto a Reuters la settimana scorsa Pierre Pelarrey, il direttore generale di Printemps su Boulevard Haussmann a Parigi.
1.7 per cento. La campagna al livello nazionale di blocchi stradali lunga un mese ed il weekend di proteste a Parigi, tre delle quali sono degenerate in distruzioni e saccheggi, costituiscono un costo per l’economia francese. La banca centrale ha dimezzato il suo quarto di previsioni di crescita per l’economia francese allo 0.2 per cento dallo 0.4 per cento della scorsa settimana, molto al di sotto dello 0.8 per cento di crescita necessario per soddisfare l’obiettivo annuale del governo del 1.7 per cento. “Non possiamo recuperarlo” ha detto a RTL radio il Ministro della Finanza Bruno Le Maire.
€10 milioni. Questa è la cifra stimata per la quantità di danni causata dai contestatori nella capitale francese. Durante il quarto atto delle proteste che ha avuto luogo l’8 Dicembre, il comune di Parigi (the City of Paris) ha detto che la distruzione nella capitale non è stata così concentrata come nei weekend precedenti ma era sparpagliata nella città e, soprattutto, ha causato “molti più danni”. La violenza era principalmente proveniente da piccole – ed alcune non piccole – gang di guerriglie urbane di estrema destra e di estrema sinistra. “Il settore interessato dagli incidenti è stato anche maggiore… con poche barricate, c’è stata molta più dispersione, così molti più luoghi sono stati colpiti da violenza,” ha detto a France Inter radio il vicesindaco di Parigi Emmanuel Gregoire. Durante le proteste sono stati saccheggiati dei negozi nella capitale francese, le loro vetrine frantumate, automobili incendiate e barricate bruciate nelle strade. Il weekend precedente (1° Dicembre), quando simile violenza ha avuto luogo, the City of Paris ha stimato il danno causato a €3-4 milioni.
Secondo il municipio di Parigi, il costo è stato dalle tre alle quattro volte superiore a quello dei danni causati il 24 Novembre che era stato calcolato a più di un milione di euro.
Le proteste sono state molto più calme durante l’atto quinto che è avvenuto Sabato 15 Dicembre.
Foto di Emiliano Caruso