Londra prepara riforma su migranti per deportazioni e ridurre fattori attrazione

Londra prepara riforma su migranti per deportazioni e ridurre fattori attrazione

K metro 0 – Londra – La ministra dell’Interno britannica, Shabana Mahmood, presenterà lunedì un pacchetto di riforme descritto come il più radicale dalla Seconda guerra mondiale, con l’obiettivo di fermare quella che considera “l’eccessiva generosità” del Regno Unito nei confronti dei migranti e contrastare il fenomeno degli “asylum shoppers”. Il piano, ispirato al modello danese,

K metro 0 – Londra – La ministra dell’Interno britannica, Shabana Mahmood, presenterà lunedì un pacchetto di riforme descritto come il più radicale dalla Seconda guerra mondiale, con l’obiettivo di fermare quella che considera “l’eccessiva generosità” del Regno Unito nei confronti dei migranti e contrastare il fenomeno degli “asylum shoppers”. Il piano, ispirato al modello danese, mira a rendere più difficile ottenere asilo e più semplice procedere con le deportazioni, aumentando così le rimozioni e riducendo i fattori di attrazione che, secondo Mahmood, hanno reso il Paese “una destinazione preferita dagli “asylum shoppers”. Il ministero dell’Interno ha reso noto che, da quando il Labour è al governo, quasi 50 mila migranti irregolari sono stati rimossi, con un incremento del 23 per cento rispetto ai 16 mesi precedenti. Inoltre, le espulsioni dei richiedenti asilo respinti sono aumentate del 27 per cento, raggiungendo quota 11.231 nell’ultimo anno.

Mahmood attribuisce il numero record di oltre 400 mila richieste di asilo dal 2021 a una “doppia crisi”: da un lato l’attrattività del sistema, dall’altro le difficoltà nell’esecuzione delle rimozioni, con appena un richiedente su quattro effettivamente deportato. Un dossier del ministero, visionato dal quotidiano “The Times”, segnala inoltre che, mentre nel Regno Unito le domande sono aumentate del 18 per cento, nell’Unione europea sono diminuite del 13 per cento, confermando – secondo la ministra – che il Regno Unito è percepito come una meta privilegiata. Come riporta il quotidiano, le riforme prevedono di obbligare i giudici a dare priorità alla sicurezza pubblica rispetto ai diritti dei ricorrenti che invocano la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e l’introduzione di uno *one-stop shop* per tutte le richieste di asilo e di protezione legate alla schiavitù moderna, con l’obiettivo di porre fine agli abusi del sistema giudiziario. Le nuove norme renderanno inoltre più semplice rimuovere le famiglie dal Regno Unito qualora le condizioni nei Paesi d’origine migliorassero.

Intanto, il ministero della Difesa britannico è stato accusato di gestione “caotica” e “piena di errori” della fuga di dati del 2022 che ha esposto i nomi di migliaia di richiedenti asilo afgani. Lo riferisce un rapporto del Public Accounts Committee (Pac), secondo cui i dati personali di oltre 19 mila persone furono accidentalmente diffusi da un soldato che intendeva inviare un file con sole 150 identità.

Secondo il “Times”, l’incidente ha potenzialmente messo a rischio fino a 100 mila persone, tra cui membri delle forze speciali britanniche e funzionari locali. Il ministero, pur consapevole dei rischi, avrebbe continuato a utilizzare strumenti informatici “inadeguati”, come fogli Excel su SharePoint, per la gestione di dati sensibili. La violazione è stata scoperta solo nell’agosto 2023, quando un cittadino afgano ha minacciato di rendere pubblici i nomi su Facebook. Il ministero non ha chiarito se qualcuno sia stato ritenuto responsabile. Il Parlamento non fu informato per quasi due anni, mentre era in vigore una superingiunzione segreta.

Il presidente del Pac, Geoffrey Clifton-Brown, ha dichiarato che “non vi è fiducia nella capacità del ministero di evitare futuri incidenti simili”. Circa 30 mila persone coinvolte nella fuga di dati hanno ottenuto o otterranno asilo nel Regno Unito, ma il processo potrebbe durare anni. Molti si trovano ancora in Afghanistan.

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