K metro 0 – Tel Aviv – Il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa d’Israele (Idf), Eyal Zamir, ha condannato “fermamente” le aggressioni compiute ieri da un gruppo di coloni israeliani contro palestinesi nei villaggi di Beit Lid e Deir Sharaf, in Cisgiordania. Lo riporta il quotidiano “The Times of Israel”, precisando che durante una visita per un’esercitazione militare nella regione, Zamir ha affermato: “Siamo consapevoli dei recenti episodi di violenza in cui civili israeliani hanno aggredito palestinesi. Li condanno con forza”.

Le Idf non “tollereranno il comportamento criminale di una minoranza che macchia un pubblico rispettoso della legge”. Secondo il capo di Stato maggiore, riferito da Nova, “si tratta di atti contrari ai nostri valori, che oltrepassano una linea rossa e distolgono le nostre forze dal loro compito: difendere le comunità e condurre operazioni offensive. Siamo determinati a porre fine a questo fenomeno e agiremo con severità finché giustizia sarà fatta”, ha aggiunto.

Nella giornata di ieri, i militari delle Idf sono intervenuti nell’area dei villaggi di Beit Lid e Deir Sharaf, in Cisgiordania, e hanno arrestato alcuni civili israeliani responsabili di aver attaccato palestinesi e incendiato proprietà nella zona. In una nota su Telegram, le Forze armate israeliane hanno spiegato che “durante l’incidente, quattro palestinesi sono rimasti feriti e sono stati evacuati per ricevere cure mediche”. Poco dopo, le Idf si sono recate presso la zona industriale di Baron dove si erano rifugiati gli aggressori e “sono state attaccate da civili israeliani, che hanno anche danneggiato un veicolo militare”, hanno aggiunto le Idf. Secondo fonti militari citate dal quotidiano “The Times of Israel”, tre dei quattro israeliani arrestati per l’attacco contro i palestinesi sono stati rilasciati oggi dalla polizia.

Le stesse fonti hanno aggiunto che l’esercito non dispone degli strumenti adeguati per affrontare l’aumento degli atti di violenza da parte dei coloni in Cisgiordania, spiegando che il fenomeno è aggravato dalla decisione del ministro della Difesa, Israel Katz, di sospendere l’uso della detenzione amministrativa nei confronti di cittadini israeliani.