K metro 0 – Londra – La Turchia otterrà la fornitura di 20 caccia Eurofighter Typhoon realizzati con una commessa avente a capo il Regno Unito. Ankara per 8 miliardi di sterline, riceverà non solo il versatile aereo da combattimento ma anche tutto il miglior ritrovato balistico di Mbda, a partire dai potenti missili Meteor, che consentono a questo caccia sviluppato dal consorzio italo-anglo-tedesco-spagnolo, di colpire ben oltre la visuale. Utilizzato da molti paesi Nato, il Meteor si è anche adattato all’esportazione e la sua fornitura garantirà alla Turchia una piena disponibilità delle capacità di punta del Typhoon.  

“L’accordo giunge in un momento di crescente instabilità regionale, crescente competizione militare e intensa incertezza geopolitica che si estende dal Mediterraneo orientale e dal Mar Nero al Medio Oriente”, in un contesto in cui “questo robusto portafoglio di armi garantisce che i Typhoon recentemente acquisiti dalla Turchia saranno pronti per la missione fin dall’inizio, fornendo un miglioramento immediato e decisivo al dominio aereo e alle capacità di attacco di precisione dell’Aeronautica militare turca”, scrive “Defence Security Asia”, notando come l’efficienza operativa sia un dato da non trascurare.

Last but not least, per l’attacco a bersagli al suolo Ankara riceverà i missili Brimstone, gli stessi che a loro volta usano le armate di Sua Maestà. La Turchia di Recep Tayyip Erdogan quindi, avrà un variegato numero di asset rodati in battaglia, di sicura efficienza e provata esperienza per armare i suoi nuovi caccia.

Il Regno Unito di Keir Starmer, non ha avuto dubbi nel fornire un asset militare capace di dare alla Turchia un vantaggio strategico e di innalzare in termini di potenza la tenuta della sua aeronautica, rendendola potenza senior in tutto il Medio Oriente e Caucaso.

Ankara e Tel Aviv da tempo sono in competizione da Cipro alla Siria e l’incremento della capacità operativa dell’aeronautica turca oggi disegna nuovi equilibri in un Medio Oriente dove Israele non è più la sola egemone militare, e in cui negli ultimi anni è emerso sempre più anche il desiderio di Mosca di affermarsi come giocatore primario. Gli stessi alleati Nato della Turchia sembrano non disdegnare una certa parità tattica, specialmente dopo due anni di guerra condotta da Tel Aviv, senza altre regole oltre a quella dichiarata di bombardare i “terroristi” colpendo ben cinque capitali del Medio Oriente.