K metro 0 – Kiev – Le forze russe controllano «circa il 60 per cento» della città di Pokrovsk, nella regione di Donetsk, e stanno avanzando verso le vicine Rodynske e Myrnohrad, hanno riferito fonti ucraine all’emittente Hromadske. L’allerta riguarda in particolare il possibile taglio delle linee logistiche, che metterebbe a rischio isolamento e evacuazioni.
K metro 0 – Kiev – Le forze russe controllano «circa il 60 per cento» della città di Pokrovsk, nella regione di Donetsk, e stanno avanzando verso le vicine Rodynske e Myrnohrad, hanno riferito fonti ucraine all’emittente Hromadske. L’allerta riguarda in particolare il possibile taglio delle linee logistiche, che metterebbe a rischio isolamento e evacuazioni.
Secondo un ufficiale ucraino di alto rango che ha parlato in forma anonima, «circa il 60 per cento della città è sotto il controllo dei russi. Il nemico è presente sia a Rodynske che a Myrnohrad. La situazione è brutta». L’emittente cita poi diverse fonti militari che descrivono lo stato a Pokrovsk come «disperato»: truppe russe avrebbero aggirato postazioni avanzate ucraine penetrando nelle retrovie e costringendo anche unità logistiche a scontri con armi leggere.
L’ingresso della fanteria russa a Pokrovsk era già avvenuto per la prima volta lo scorso luglio attraverso punti deboli della difesa locale, come il villaggio di Zvereve. Da allora, secondo i difensori ucraini, molti dei militari russi individuati sarebbero stati neutralizzati, ma il fianco meridionale della città non è mai stato completamente messo in sicurezza. Le forze avversarie hanno continuato a trovare nuovi varchi — tra cui Kotlyno lungo la ferrovia e il villaggio di Shevchenko — e, stando al quotidiano Ukrainska Pravda, in città sarebbero entrati almeno 250 militari russi; Hromadske ritiene tuttavia che si tratti di stime conservative.
Le fonti sul campo segnalano che in alcune zone i russi «dettano il passo», trincerandosi e avanzando verso nord con l’obiettivo di penetrare le retrovie ucraine. Un ufficiale della 38ª brigata di fanteria marina, Myroslav Kryvoruchko, ha avvertito che la caduta di Pokrovsk comporterebbe il rischio di isolamento totale per Myrnohrad, rendendo impossibili evacuazioni e causando gravi carenze nei rifornimenti: «Se cade Pokrovsk, non c’è Myrnohrad. Se cade Myrnohrad, non c’è Pokrovsk», ha dichiarato.
Il capo del reparto comunicazioni della 32ª Brigata meccanizzata, Ivan Stolyarchuk, ha sottolineato che la difesa dipende «dalla tenuta dei fianchi e delle rotte logistiche», mentre i droni russi continuano a operare con evidente superiorità. «Se non impediamo al nemico di accerchiare la città e tagliare la logistica, i loro reparti speciali all’interno di Pokrovsk avranno la possibilità e il tempo per far uscire sistematicamente i nostri da ogni cantina», ha avvertito.
Nonostante gli allarmi sul campo, il comandante in capo delle Forze armate ucraine, Oleksandr Syrskyi, ha parlato di un’operazione su vasta scala per «distruggere ed espellere le forze nemiche da Pokrovsk» e ha smentito che vi sia un accerchiamento totale delle città. In un messaggio su Facebook Syrskyi ha riferito di aver ascoltato «i rapporti dei comandanti sul campo» e ha assicurato che si sta lavorando per garantire la logistica; ha inoltre annunciato l’impiego di forze speciali, unità aggiuntive e sistemi senza pilota per sostenere la difesa dell’agglomerato Pokrovsk–Myrnohrad.
La situazione resta dinamica e le dichiarazioni delle parti divergono: le fonti di Hromadske descrivono un contesto urbano in cui le infiltrazioni russe stanno complicando la tenuta difensiva, mentre il comando ucraino ribadisce l’impegno a stabilizzare e riconquistare le aree compromesse.













