K metro 0 – Roma – È stato inaugurato oggi, 30 ottobre, nel Parco di Villa Grazioli a Roma, un busto dedicato al poeta, filosofo e compositore Abaj Kunanbaev, considerato il padre fondatore della letteratura kazaka. Alla cerimonia hanno partecipato la ministra della Cultura del Kazakhstan, Aida Balayeva, l’ambasciatore kazako in Italia, Yerbolat Sembayev, e
K metro 0 – Roma – È stato inaugurato oggi, 30 ottobre, nel Parco di Villa Grazioli a Roma, un busto dedicato al poeta, filosofo e compositore Abaj Kunanbaev, considerato il padre fondatore della letteratura kazaka. Alla cerimonia hanno partecipato la ministra della Cultura del Kazakhstan, Aida Balayeva, l’ambasciatore kazako in Italia, Yerbolat Sembayev, e il consigliere diplomatico del sindaco di Roma, Fabio Sokolowicz, in rappresentanza del primo cittadino Roberto Gualtieri.

Nel corso del suo intervento, la ministra Balayeva ha definito il monumento una “chiara manifestazione di amicizia e reciproco rispetto” tra Italia e Kazakhstan, sottolineando come la cooperazione tra i due Paesi “si sviluppi costantemente di anno in anno”. Balayeva ha ricordato le recenti visite istituzionali che hanno rafforzato i rapporti bilaterali: quella del presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev a Roma nel gennaio 2024, della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad Astana nel maggio successivo e, più di recente, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che a settembre ha “aperto la strada a nuovi contatti e accordi”.
La ministra ha inoltre evidenziato il valore simbolico dell’iniziativa, definendo Abaj una figura “di grande statura” che ha guidato “il perfezionamento spirituale del popolo kazako” e riconosciuto in istruzione e scienza “le forze del progresso della civiltà”. Le sue idee, ha aggiunto, trovano punti di contatto con i grandi autori della tradizione italiana come Dante, Petrarca e Leopardi, accomunati dalla ricerca “del significato profondo dell’esistenza umana”.

Anche l’ambasciatore Sembayev ha rimarcato il significato dell’evento, definendolo “storico” e ricordando che nelle opere di Abaj “si riflette la visione del mondo del popolo kazako”. Il diplomatico ha ringraziato le autorità italiane per il sostegno al progetto, in particolare il ministro della Cultura Alessandro Giuli e il sindaco di Roma, affermando che il monumento rappresenta “un segno di sincera amicizia” nell’ambito di una cooperazione bilaterale in costante crescita.

Per il consigliere Sokolowicz, il busto dedicato ad Abaj costituisce anche “un dono del popolo kazako a quello romano” e un’occasione per rafforzare il dialogo culturale. Ha inoltre ricordato la prossima apertura ad Almaty del primo Istituto Italiano di Cultura in Asia centrale, destinato a favorire ulteriori scambi tra le due nazioni.
A conclusione della cerimonia, la professoressa Fiorenza Boschi ha sottolineato come “il rispetto e la pace tra i popoli si fondino sulla reciproca conoscenza”, aggiungendo che la poesia di Abaj “apre una porta di accesso allo spirito del popolo kazako”.

 
																				 
												

















