K metro 0 – Belgrado – Le sanzioni statunitensi contro la compagnia petrolifera serba Nis hanno impedito la consegna di un grande carico di greggio kazako destinato alla raffineria di Pancevo, aggravando le difficoltà produttive dell’impianto. Lo riferiscono i media locali. Secondo le stesse fonti, la petroliera Maran Helios, con un milione di barili di
K metro 0 – Belgrado – Le sanzioni statunitensi contro la compagnia petrolifera serba Nis hanno impedito la consegna di un grande carico di greggio kazako destinato alla raffineria di Pancevo, aggravando le difficoltà produttive dell’impianto. Lo riferiscono i media locali.
Secondo le stesse fonti, la petroliera Maran Helios, con un milione di barili di greggio kazako destinato alla Nis, è arrivata il 9 ottobre al porto croato di Castelmuschio (Omisalj) ma si è vista rifiutare il carico dalla società croata Janaf, che gestisce l’oleodotto adriatico, e lo stesso giorno ha deciso di interrompere il trasporto verso la Serbia a causa delle sanzioni. Dopo due settimane di attesa al porto, il carico è stato infine scaricato, ma non è chiaro se sia stato immagazzinato a Omisalj o rivenduto a un altro acquirente, scrive la stampa serba.
Il presidente Aleksandar Vucic – riferisce Nova – aveva avvertito che, senza nuove forniture, la raffineria – che produce la maggior parte dei carburanti del Paese, inclusi benzina e jet fuel – rischierebbe di fermarsi dopo il primo novembre. Ha tuttavia assicurato che i serbatoi sono pieni e che le scorte attuali basteranno a garantire l’approvvigionamento nazionale fino a fine anno.
Vucic ha dichiarato di aspettarsi delle risposte “entro la fine di questa settimana o nel corso della prossima” in merito alla situazione nell’industria petrolifera serba (Nis), sanzionata dagli Usa. “Spero che entro la fine della settimana o la prossima avremo qualcosa da dirvi al riguardo”, ha dichiarato Vucic, ripreso dalla stampa locale. Ieri il presidente ha affermato che parlerà con i partner russi, statunitensi ed europei per trovare la soluzione migliore per la Serbia in merito all’attuale situazione energetica.
Vucic ha quindi sottolineato di aver avuto oggi dei “colloqui difficili” con la delegazione del Fondo monetario internazionale (Fmi) in visita in Serbia, specificando che uno degli argomenti trattati è stato il problema legato alla Nis, e affermando che “rappresenta il rischio più grande”, la cui soluzione “è di fondamentale importanza per la Serbia”.













