Siria, le fosse comuni e l’inganno del regime di Assad

Siria, le fosse comuni e l’inganno del regime di Assad

K metro 0 – Londra – Dal 2019 al 2021, Il regime siriano di Bashar al-Assad condusse un’operazione clandestina per spostare decine di migliaia di corpi dalle fosse comuni di Qutayfah, distretto del governatorato di Rif Dimashq, nella Siria meridionale,  ad altre scavate in una località segreta a più di un’ora di distanza, situata nel

K metro 0 – Londra – Dal 2019 al 2021, Il regime siriano di Bashar al-Assad condusse un’operazione clandestina per spostare decine di migliaia di corpi dalle fosse comuni di Qutayfah, distretto del governatorato di Rif Dimashq, nella Siria meridionale,  ad altre scavate in una località segreta a più di un’ora di distanza, situata nel deserto a est di Damasco. Lo rivela un’inchiesta della Reuters.

Lo scopo dell’operazione era quello di coprire i crimini del governo di Assad in Siria e contribuire a ripristinare l’immagine a livello internazionale dell’ex presidente siriano (poi rovesciato a dicembre del 2024), hanno affermato 13 testimoni con cui ha parlato l’agenzia, che ha anche visionato documenti top secret e analizzato centinaia di immagini satellitari di entrambi i siti.

A Qutayfah la Reuters ha individuato 16 fosse comuni, con una lunghezza variabile da 15 a 160 metri circa. Nel secondo sito, molto più esteso, l’agenzia ne ha individuate almeno 34, con una lunghezza variabile da 20 a 125 metri circa. Per ridurre le possibilità di intrusioni (e inquinamento delle prove), Reuters ha deciso di non rivelare la posizione precisa del sito, limitandosi a spiegare che si trova nei dintorni della città di Dhumair.

L’agenzia stampa britannica ha reso noto di aver informato il governo del presidente Ahmed al-Sharaa dei risultati dell’inchiesta, senza aver però ricevuto – per il momento – alcuna risposta.

Le fosse comuni di Qutayfah, dove nel corso degli anni il regime di Assad ha sepolto migliaia di cadaveri di mafqudin, i desaparecidos siriani, sono state individuate dopo la fuga del dittatore, che alla fine del 2024 ha trovato asilo politico in Russia. Ma la loro esistenza era già nota, da almeno una decina di anni. Secondo quanto ricostruito da Reuters, lo spostamento dei cadaveri è avvenuto da febbraio 2019 ad aprile 2021 e avrebbe impegnato quasi ogni settimana, per quattro notti, da sei a otto camion. 

Reuters non ha potuto confermare se anche corpi provenienti da altre zone siano arrivati al sito segreto di Dhumair. L’idea di trasferire i cadaveri, nacque alla fine del 2018, quando il regime di Assad sostenuto dall’Iran e dalla Russia, era prossimo alla vittoria nella guerra civile siriana: il dittatore sperava di riconquistare riconoscimento internazionale dopo essere stato messo da parte da anni di sanzioni e accuse di gravi crimini. Secondo i gruppi per i diritti umani siriani, più di 160 mila persone sono scomparse negli anni del suo regime. Secondo le stime erano circa 100 mila quelle sepolte a Qutayfah: al momento della scoperta, il sito era però già stato parzialmente svuotato.

Il presidente Ahmad Sharaa, che ha incontrato oggi a Mosca Vladimir Putin, secondo indiscrezioni, avrebbe chiesto al presidente russo l’estradizione di Bashar al Assad, rifugiato in Russia dopo la caduta del suo regime, nel dicembre scorso.

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Joseph Villeroy
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