K metro 0 – Londra – Nigel Farage ha annunciato che il suo partito, Reform Uk, rinuncerà al piano di tagli fiscali da 90 miliardi di sterline (103,4 miliardi di euro) contenuto nel manifesto del 2024, puntando invece su una maggiore “responsabilità fiscale”. Nel suo prossimo discorso sull’economia, il leader del partito populista britannico presenterà
K metro 0 – Londra – Nigel Farage ha annunciato che il suo partito, Reform Uk, rinuncerà al piano di tagli fiscali da 90 miliardi di sterline (103,4 miliardi di euro) contenuto nel manifesto del 2024, puntando invece su una maggiore “responsabilità fiscale”. Nel suo prossimo discorso sull’economia, il leader del partito populista britannico presenterà una nuova strategia basata su risparmi prima delle riduzioni fiscali.
“Alle prossime elezioni presenteremo un manifesto rigoroso e completamente coperto” a livello finanziario ha dichiarato Farage, aggiungendo: “Reform non prenderà mai in prestito denaro per spendere, come hanno fatto per anni laboristi e conservatori. Prima si faranno risparmi, poi si ridurranno le tasse”. Farage ha confermato l’intenzione di porre fine alle politiche del net zero, ai benefici per gli stranieri e agli sprechi della Banca d’Inghilterra, promettendo di “riportare in patria i grandi contribuenti” e sostenere le piccole imprese. Secondo i sondaggi del quotidiano “The Telegraph”, Reform Uk è in testa nelle intenzioni di voto al 30 per cento, dieci punti sopra il Labour e quindici sopra i conservatori.
Intanto, i consumatori britannici hanno ridotto la spesa più di qualsiasi altro Paese del G7 dall’inizio della pandemia di Covid-19, preferendo accumulare risparmi piuttosto che spendere, a causa dei tassi d’interesse elevati e del timore di nuove turbolenze economiche. Secondo i dati riportati dal quotidiano “Financial Times”, dal 2020 la spesa delle famiglie nel Regno Unito è aumentata solo dell’1 per cento in termini reali ed è diminuita del 3 per cento pro capite, a fronte di una crescita del 12,7 per cento negli Stati Uniti, del 5 per cento in Giappone e del 3,2 per cento in Italia. Il tasso di risparmio nel Paese, attualmente al 10,7 per cento, resta più del doppio rispetto alla media pre-pandemia, segnalando una persistente cautela nei consumi.