K metro 0 – Sofia – La maggioranza parlamentare bulgara ha ridotto drasticamente i poteri del Capo dello Stato, Rumen Radev, sulle principali agenzie di sicurezza, approvando in due letture consecutive emendamenti alla legge sull’Agenzia di Stato per la sicurezza nazionale (Sans) che consentono al governo di promuovere Denyo Denev a capo dell’agenzia senza l’approvazione
K metro 0 – Sofia – La maggioranza parlamentare bulgara ha ridotto drasticamente i poteri del Capo dello Stato, Rumen Radev, sulle principali agenzie di sicurezza, approvando in due letture consecutive emendamenti alla legge sull’Agenzia di Stato per la sicurezza nazionale (Sans) che consentono al governo di promuovere Denyo Denev a capo dell’agenzia senza l’approvazione presidenziale.
La stessa procedura estende il controllo del Parlamento e dell’esecutivo anche sulle nomine della State Intelligence Agency (Sia) e dell’Agenzia per le operazioni tecniche statali (Stoa), precedentemente soggette al veto del capo dello Stato. Il presidente Radev – riferisce Nova – ha condannato le modifiche, avvertendo che i servizi di sicurezza potrebbero essere subordinati a obiettivi politici e utilizzati per manipolare le elezioni, nascondere la corruzione e raccogliere materiale compromettente sugli oppositori. La maggioranza parlamentare, una coalizione tra Gerb, Bsp, Tisp e Dps-New Beginning, ha giustificato gli emendamenti come necessari per garantire la funzionalità delle agenzie, citando presunti rischi per la sicurezza nazionale e blocchi procedurali causati dal rifiuto presidenziale di nominare Denev.
La decisione apre la strada a un consolidamento del controllo parlamentare sull’apparato di sicurezza bulgaro, segnando un cambiamento storico nel bilanciamento dei poteri tra presidenza e governo. Il presidente Radev può ancora porre il veto, mentre l’opposizione sta valutando di impugnare gli emendamenti davanti alla Corte costituzionale.
La nomina di Denyo Denev, ex vicepresidente del governo a rotazione di Nikolai Denkov, figura vicina al deputato Delyan Peevski, suscita già controversie per il suo ruolo passato nella gestione di casi di corruzione e nelle elezioni locali del 2023. Le manovre parlamentari sono state accelerate da scorciatoie procedurali, tra cui l’assegnazione dei progetti di legge alla Commissione per la politica interna, eludendo la supervisione della commissione competente e limitando le possibilità di reazione dell’opposizione. Gli emendamenti rappresentano una svolta significativa nel panorama della sicurezza nazionale bulgara, con potenziali implicazioni politiche e istituzionali nei mesi a venire.