K metro 0 – Washington – Bloccare il contrabbando di armi attraverso il confine tra Stati Uniti e Messico diventa una priorità per i due paesi. Città del Messico e Washington, infatti, hanno annunciato il lancio di una nuova iniziativa bilaterale per contrastare la compravendita illecita di armi. I rappresentanti dei due paesi si sono
K metro 0 – Washington – Bloccare il contrabbando di armi attraverso il confine tra Stati Uniti e Messico diventa una priorità per i due paesi. Città del Messico e Washington, infatti, hanno annunciato il lancio di una nuova iniziativa bilaterale per contrastare la compravendita illecita di armi.
I rappresentanti dei due paesi si sono incontrati a McAllen, in Texas, in un meeting già annunciato dal segretario di Stato americano Rubio durante un recente viaggio in Messico. La riunione è stata un’occasione di confronto tra i funzionari dei due Stati, con l’intento di aumentare la cooperazione in tema sicurezza e contrastare il potere dei narcotrafficanti. Le discussioni sono culminate con l’annuncio della Mission Firewall, l’iniziativa che si pone l’obbiettivo di bloccare il contrabbando di armi tra i due paesi.
Ogni anno infatti, giungono illegalmente sul territorio messicano oltre 250.000 armi, destinate al crimine e alle bande di narcotrafficanti. Già nel 2021, lo Stato centroamericano aveva intentato causa contro i principali produttori di armi statunitensi, lamentando pratiche commerciali negligenti che facilitano il traffico clandestino. La causa in questione è stata rigettata dalla Corte suprema americana, ma il problema di cartelli e spaccio di droga è rimasto, sia in Messico sia negli Stati Uniti, dove il fentanyl rimane una piaga ampliamente diffusa.
Mission Firewall punta ad una maggiore cooperazione tra i due paesi sia nel condividere le informazioni, sia nel condurre procedimenti giudiziari bilaterali. Questa intesa consentirà anche l’impiego della piattaforma eTrace, sviluppata e gestita dal Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives, per localizzare l’origine del flusso di armi che entrano illegalmente in tutto il Messico.
L’ambasciatore americano a Ciudad del Mexico Ronald Johnson si è espresso su X parlando di “cooperazione storica per proteggere entrambe le nazioni”. Egli, nello stesso post ha spiegato come USA e Messico stiano mettendo in atto ispezioni congiunte, condivisione di informazioni in tempo reale e indagini approfondite per fermare il traffico di armi che alimenta i cartelli criminali. Il presidente del Messico Claudia Sheinbaum ha celebrato l’accordo dichiarando: “A Washington dicono sempre che l’attenzione dev’essere rivolta alla droga e ai migranti, ma ora abbiamo concordato che la prima cosa da discutere sono le armi che arrivano dagli Usa”.
Il presidente messicano aveva già dichiarato in diverse occasioni che il suo governo sarebbe stato disposto a collaborare con gli Stati Uniti per contrastare le organizzazioni di narcotraffico, ma allo stesso tempo aveva fatto capire che non avrebbe accettato alcuna interferenza nella sovranità del suo paese o qualsiasi tipo di soggezione verso Washington. Proprio a maggio, la Sheinbaum aveva reso noto di aver rifiutato l’offerta di Trump di inviare l’esercito statunitense in Messico per combattere i cartelli. In ogni caso, il presidente americano ha tutti gli interessi a combattere i narcotrafficanti e impedire che gli stupefacenti, in particolare il fentanyl, raggiungano gli Stati Uniti.