Russia, Viktor Momotov, ora cadono le prime teste fra i giudici

Russia, Viktor Momotov, ora cadono le prime teste fra i giudici

K metro 0 – Mosca – Cade un’altra testa nell’élite russa, quella dell’influente giudice Viktor Momotov, presidente del Consiglio dei giudici dal 2016, membro della Corte suprema dal 2010 e nel Presidium della Corte suprema dal 2019, in quello che viene definito come il “Watergate russo”, lo riporta l’Adnkronos. La procura generale lo ha accusato di legami

K metro 0 – Mosca – Cade un’altra testa nell’élite russa, quella dell’influente giudice Viktor Momotov, presidente del Consiglio dei giudici dal 2016, membro della Corte suprema dal 2010 e nel Presidium della Corte suprema dal 2019, in quello che viene definito come il “Watergate russo”, lo riporta l’Adnkronos.

La procura generale lo ha accusato di legami di affari con la criminalità e di avere interessi, illegali nella sua posizione, in una catena di alberghi. Il Consiglio della Federazione ha nominato il Procuratore generale Igor Krasnov a Presidente della Corte suprema il giorno dopo che il suo ufficio aveva depositato le accuse a carico di Momotov presso il tribunale Ostankino di Mosca.

Secondo l’accusa, Momotov avrebbe una partecipazione informale nella catena di alberghi Marton presente in almeno sette regioni del Paese, inclusa Mosca, di proprietà di Andrey Marchenko, 54 anni, descritto nelle carte dell’inchiesta come “esponente della criminalità organizzata di Krasnodar”. La procura ha disposto la confisca di 95 proprietà. 44 terreni e 54 fabbricati fra cui alberghi, spa e locali con narghilé. Per un valore dell’equivalente di 107,7 milioni di dollari. Per gestire questo impero, il giudice avrebbe intrattenuto legami con la criminalità organizzata.

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