K metro 0 – Varsavia – Nella notte la Polonia ha vissuto uno degli episodi più gravi dall’inizio della guerra in Ucraina. Le forze armate hanno annunciato di aver abbattuto oltre dieci droni russi che avrebbero violato lo spazio aereo nazionale. Uno di essi, sfuggito all’intercettazione, è precipitato su un’abitazione privata in una località della
K metro 0 – Varsavia – Nella notte la Polonia ha vissuto uno degli episodi più gravi dall’inizio della guerra in Ucraina. Le forze armate hanno annunciato di aver abbattuto oltre dieci droni russi che avrebbero violato lo spazio aereo nazionale. Uno di essi, sfuggito all’intercettazione, è precipitato su un’abitazione privata in una località della regione di Lublino, al confine orientale. La casa è stata gravemente danneggiata, ma fortunatamente non si registrano feriti.
Il governo polacco ha parlato senza mezzi termini di “atto di aggressione”. “Non possiamo considerarlo un errore tecnico o un episodio accidentale: è un chiaro segnale politico e militare”, hanno riferito fonti governative. Il premier Donald Tusk ha convocato d’urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale e in un discorso alla stampa ha definito l’accaduto “una provocazione su larga scala”. Varsavia ha già annunciato che porterà la questione sul tavolo dell’Unione europea e della Nato.
Le forze armate hanno spiegato che i sistemi di difesa aerea, dispiegati in gran parte lungo il confine orientale, hanno intercettato la maggior parte dei velivoli. Alcuni droni sarebbero stati distrutti sopra aree rurali, evitando conseguenze peggiori. Tuttavia, l’impatto su un’abitazione civile ha segnato, per la Polonia, un salto di qualità nella minaccia.
La Bielorussia afferma di aver avvertito la Polonia e la Lituania della presenza di droni fuori rotta. Secondo il Ministero della Difesa bielorusso, questa segnalazione avrebbe consentito alla Polonia di reagire rapidamente. La Bielorussia non intende tuttavia rivelare da quale Paese provenissero i droni.
Dura la reazione da Kiev. Il presidente Volodymyr Zelensky ha definito l’incursione “un precedente pericoloso”. “La Russia non limita la sua aggressione all’Ucraina. Con questi attacchi mette a rischio l’intera architettura di sicurezza europea”, ha detto, ribadendo l’appello a rafforzare i sistemi di difesa congiunti.
Anche da Bruxelles e da Washington sono arrivate le prime prese di posizione. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha espresso “piena solidarietà alla Polonia” e ha ricordato che «la sicurezza dei confini orientali dell’Unione è un interesse comune di tutti gli Stati membri”. A tal proposito, l’Europa stanzierà 6 miliardi di euro all’Ucraina per consentirle di produrre un numero ancora maggiore di droni. L’UE stringerà così un’alleanza con l’Ucraina in materia di droni, ha annunciato Von der Leyen durante il suo discorso annuale. La decisione era già stata presa prima dell’azione russa in Polonia della notte scorsa.
L’uso dei droni è di grande importanza nella guerra contro la Russia, ha affermato Von der Leyen. “Prima della guerra l’Ucraina non ne aveva. Ciò di cui ha bisogno ora è la quantità”. L’anticipo fa parte di un nuovo programma annunciato da Von der Leyen, denominato “Vantaggio militare qualitativo”, che sostiene gli investimenti nelle capacità delle forze armate ucraine.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato di “incidente grave” e ha confermato che l’Alleanza sta monitorando con attenzione la situazione. “Siamo in stretto contatto con le autorità polacche. Tutti gli alleati sono pronti a reagire con fermezza a ogni minaccia alla sicurezza della Nato”, ha dichiarato, lasciando intendere che il tema sarà al centro della prossima riunione del Consiglio atlantico.
Negli ultimi mesi Varsavia aveva più volte denunciato la presenza di droni russi ai suoi confini. In alcuni casi erano stati intercettati prima di entrare nello spazio aereo nazionale, in altri avevano sorvolato brevemente il territorio polacco prima di cadere o essere abbattuti. Finora, tuttavia, non si era mai registrato un impatto diretto su obiettivi civili.
L’episodio segna quindi una nuova fase di tensione. Se le indagini dovessero confermare che i droni avevano come bersaglio non solo l’Ucraina ma anche infrastrutture o insediamenti polacchi, si aprirebbe un fronte delicatissimo nei rapporti tra Mosca e l’Alleanza atlantica. In base all’articolo 5 del Trattato Nato, infatti, un’aggressione contro un singolo Stato membro può innescare una risposta collettiva di tutti gli alleati.
Per ora Varsavia mantiene il massimo riserbo sulle prossime mosse. Ma da ambienti governativi trapela la volontà di non lasciare che l’episodio resti senza conseguenze politiche e diplomatiche. “La Polonia non è sola e la Russia deve saperlo”, ha detto un portavoce del ministero della Difesa.
di Sandro Doria