K metro 0 – Rabat – Il gruppo Stellantis – nato dalla fusione tra PSA e Fiat Chrysler – ha deciso di puntare ancora di più sul Regno del Marocco, investendo in modo massiccio nello stabilimento di Kenitra. La fabbrica, che entro il 2027 dovrebbe arrivare a produrre almeno 400.000 veicoli l’anno, ospiterà la realizzazione
K metro 0 – Rabat – Il gruppo Stellantis – nato dalla fusione tra PSA e Fiat Chrysler – ha deciso di puntare ancora di più sul Regno del Marocco, investendo in modo massiccio nello stabilimento di Kenitra. La fabbrica, che entro il 2027 dovrebbe arrivare a produrre almeno 400.000 veicoli l’anno, ospiterà la realizzazione di modelli come Fiat 500, Peugeot 208 e Citroën Ami.
A meta luglio, il capo del governo Aziz Akhannouch ha partecipato alla cerimonia che ha dato il via all’ampliamento dello stabilimento. “Un passo importante – ha dichiarato – verso un’economia più solida, competitiva e integrata, fondata sulla valorizzazione della produzione nazionale”.
L’investimento complessivo ammonta a 1,2 miliardi di euro, di cui oltre 700 milioni destinati allo sviluppo della rete di fornitori locali. Il piano permetterà di raddoppiare la capacità produttiva, portare l’integrazione locale al 75% entro il 2030 e creare circa 3.100 nuovi posti di lavoro diretti. Un ulteriore tassello che consolida il ruolo del Marocco come hub industriale nel panorama automobilistico internazionale.
Akhannouch ha sottolineato come il progetto si inserisca pienamente nella visione delineata dalla Nuova Carta degli Investimenti e dalla roadmap industriale del Paese. Non si tratta solo di produrre più auto – ha spiegato – ma di costruire una filiera robusta e ben radicata sul territorio.
Il Regno del Marocco, viene ormai riconosciuto anche all’estero come punto di riferimento nel settore. Il quotidiano francese Le Dauphiné libéré, citato dal portale Walaw, ha definito il Paese “il nuovo Eldorado dell’automobile”, con una filiera industriale in piena espansione che rappresenta oggi il primo comparto dell’export marocchino.
Le grandi case automobilistiche non hanno perso tempo. La francese Renault, ad esempio, ha puntato forte sul Regno: a Tangeri gestisce il suo impianto più grande al mondo, una mega-fabbrica di 300 ettari dove lavorano oltre 7.000 persone. Da lì escono diversi modelli, tra cui la Dacia Sandero, che figura tra le auto più vendute in Europa.
Ma l’interesse non arriva solo dall’Europa. Anche la cinese Sentury Tyres ha scelto il Marocco per avviare una produzione locale di pneumatici. Un’operazione che punta a contenere i costi e a rafforzare la filiera, in vista dell’espansione del mercato dei veicoli elettrici nei prossimi anni.
Secondo Team France Export, nel 2023 le fabbriche marocchine hanno prodotto circa 470.000 veicoli destinati al mercato europeo, superando le esportazioni cinesi verso il continente. L’Europa resta il primo sbocco commerciale per l’industria automobilistica del Marocco: circa l’80% dei veicoli nuovi destinati all’export viene spedito oltre il Mediterraneo.
Renault ha anche un secondo sito a Casablanca, dove si producono oltre 69.000 unità della Dacia Sandero 3, sempre per il mercato europeo. Questo doppio presidio produttivo rafforza il ruolo strategico del Marocco per la casa francese e per l’intero comparto.
Il successo del settore automobilistico marocchino si fonda su diversi fattori: una manodopera qualificata a costi competitivi, una posizione geografica privilegiata a ridosso dell’Europa e politiche governative mirate a rendere attrattivo l’ambiente per gli investitori stranieri.
Con una visione a lungo termine e una crescita costante degli impianti e dei fornitori locali, il Marocco si sta pertanto consolidando come uno dei protagonisti della mobilità del futuro. E non solo nel Nord Africa.