K metro 0 – Bogotà – La Colombia cesserà di essere partner globale della NATO, l’unico tra gli stati latino-americani. La notizia è stata lanciata dal presidente Gustavo Petro, durante la Conferenza internazionale su Gaza conclusasi ieri a Bogotà in cui ha accusato i principali leader dell’Alleanza Atlantica di appoggiare il genocidio contro il popolo
K metro 0 – Bogotà – La Colombia cesserà di essere partner globale della NATO, l’unico tra gli stati latino-americani. La notizia è stata lanciata dal presidente Gustavo Petro, durante la Conferenza internazionale su Gaza conclusasi ieri a Bogotà in cui ha accusato i principali leader dell’Alleanza Atlantica di appoggiare il genocidio contro il popolo palestinese.
“Dobbiamo uscire dalla Nato, non c’è altra via. E il rapporto con l’Europa non può continuare con governi che tradiscono il proprio popolo e stanno aiutando a sganciare bombe sui bambini”, ha dichiarato pubblicamente il presidente Petro. “Dobbiamo dire all’Europa che se vuole stare dalla parte dell’America Latina e dell’Africa, deve smettere di aiutare i nazisti. Dovremmo dire alla gente negli Stati Uniti, a prescindere dalla loro appartenenza politica, che deve smettere di aiutare i nazisti”.
Il vertice, che si è tenuto nella capitale colombiana, è stato organizzato dal Gruppo dell’Aja, una coalizione di otto paesi (Colombia, Sudafrica, Bolivia, Cuba, Honduras, Malesia, Namibia e Senegal) fondata nei Paesi Bassi a gennaio per contrastare le azioni di Israele contrarie al diritto internazionale. Inoltre, al vertice sono stati presenti anche rappresentanti di Turchia, Brasile, Portogallo, Algeria, Libano, Oman, Uruguay, Bangladesh, Cile, Gibuti, Indonesia, Nicaragua e Saint Vincent e Grenadine, nonché rappresentanti palestinesi. Sono state discusse misure come il divieto di fornire o trasportare su navi armi verso Israele e la revisione degli appalti pubblici per eventuali legami con aziende che traggono vantaggio dall’occupazione israeliana.
La relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha lanciato durante la conferenza un appello forte e senza precedenti: “interrompere ogni tipo di rapporto con Israele, non solo nei confronti delle sue autorità militari e civili operanti nei Territori occupati, ma anche a livello politico, diplomatico ed economico globale”.
Al vertice hanno partecipato, un nucleo crescente di Paesi del Sud globale che sta cercando di costruire una nuova alleanza internazionale in nome del diritto e della giustizia.
Secondo Albanese, il Gruppo dell’Aia rappresenta dunque un’opportunità storica per imprimere una svolta alla politica internazionale, spesso paralizzata da interessi strategici ed economici: “Questa conferenza dimostra che un cammino diverso è possibile. Il gruppo ha il potenziale per diventare un nuovo centro morale nel mondo”, ha dichiarato.
Certamente, ciò colpisce maggiormente è l’allontanamento colombiano dall’Alleanza Atlantica. Il paese divenne partner della NATO dal 2017, con l’ex presidente Juan Manuel Santos. Con questa partnership, la Colombia aveva accettato collaborare con l’organizzazione militare in aree di interesse comune come sicurezza marittima, lotta al terrorismo, traffico di droga, formazione militare e scambio di intelligence, senza però partecipare necessariamente ad azioni militari. Con il presidente socialista Petro, il paese ha però cambiato prospettiva nello scacchiere internazionale, tornando a guardare maggiormente verso gli stati del Sud globale.