K metro 0 – Bruxelles – “Sono davvero dispiaciuta di non aver raggiunto oggi l’accordo oggi sul diciottesimo pacchetto di sanzioni per Mosca”, ma “devo dire che ci eravamo davvero vicini”. Lo ha detto l’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas, durante la conferenza stampa al termine del
K metro 0 – Bruxelles – “Sono davvero dispiaciuta di non aver raggiunto oggi l’accordo oggi sul diciottesimo pacchetto di sanzioni per Mosca”, ma “devo dire che ci eravamo davvero vicini”. Lo ha detto l’Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Affari esteri, a Bruxelles. “Per rassicurare la Slovacchia, la Commissione Ue ha fornito quanto richiesto. Ora la palla è nel campo della Slovacchia e dobbiamo portare a termine il lavoro, sono già passati due mesi”, ha aggiunto Kallas.
Intanto, nei recenti colloqui con i leader europei e il leader ucraino Volodymyr Zelensky, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non ha escluso l’opzione di fornire armi a lungo raggio all’Ucraina per colpire la Russia. Lo riferisce oggi la “Cnn” citando funzionari a conoscenza della questione, secondo cui Trump è pronto a valutare la possibilità di inviare alcune armi offensive all’Ucraina, comprese quelle che Zelensky ha precedentemente richiesto agli Stati Uniti, nell’ambito della nuova strategia dell’amministrazione Trump per raggiungere un accordo di pace in Ucraina. Lo riferisce Nova.
In precedenza la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, aveva smentito le affermazioni del “Financial Times” secondo cui il Tycoon avrebbe incoraggiato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a colpire Mosca e San Pietroburgo, definendole false. “Il Financial Times è noto per estrapolare le parole dal contesto per ottenere clic, perché il giornale sta morendo. Il presidente Trump si stava semplicemente ponendo una domanda, non incoraggiando ulteriori uccisioni. Sta lavorando instancabilmente per fermare le uccisioni e porre fine a questa guerra”, ha dichiarato Leavitt in un commento scritto inviato a “Fox News”.
Il quotidiano britannico, citando fonti informate sui colloqui, aveva riferito che Trump avrebbe esortato Zelensky a colpire in profondità nel territorio russo e si sarebbe persino chiesto se l’Ucraina sarebbe stata in grado di colpire Mosca e San Pietroburgo se Washington avesse fornito armi a lungo raggio in grado di coprire una tale distanza. Sempre secondo il “Ft”, il colloquio tra Trump e Zelensky sarebbe avvenuto all’indomani di una telefonata del Tycoon con il presidente russo Vladimir Putin definita “negativa” dallo stesso capo della Casa Bianca: che in campagna elettorale, lo scorso anno, aveva promesso di porre fine alla guerra in Ucraina “in un giorno”. Secondo il quotidiano britannico, la conversazione avrebbe portato a uno scambio di elenchi di armamenti tra funzionari statunitensi e ucraini, nel corso di un incontro svoltosi la scorsa settimana a Roma.
In quell’occasione, Zelensky avrebbe ricevuto una lista di sistemi d’attacco a lungo raggio che potrebbero essere trasferiti all’Ucraina attraverso Paesi terzi, aggirando lo stallo del Congresso su nuovi pacchetti di aiuti militari diretti. Tra i sistemi richiesti da Kiev ci sarebbero i missili da crociera Tomahawk, con una gittata di circa 1.600 chilometri. Ma alcuni dirigenti dell’amministrazione Usa avrebbero espresso riserve, legate al rischio che l’Ucraina non dimostri sufficiente moderazione nell’uso di tali armamenti.