K metro 0 – Londra – Il governo britannico destinerà 2,2 miliardi di sterline (2,6 miliardi di euro) in fondi extra al Servizio sanitario nazionale (Nhs) nelle aree più povere dell’Inghilterra, per colmare il divario con le zone più ricche in termini di accesso e qualità delle cure. L’annuncio sarà dato oggi dal ministro della
K metro 0 – Londra – Il governo britannico destinerà 2,2 miliardi di sterline (2,6 miliardi di euro) in fondi extra al Servizio sanitario nazionale (Nhs) nelle aree più povere dell’Inghilterra, per colmare il divario con le zone più ricche in termini di accesso e qualità delle cure. L’annuncio sarà dato oggi dal ministro della Salute, Wes Streeting, che parlerà da Blackpool denunciando la cosiddetta “legge della cura inversa”, secondo cui chi ha più bisogno riceve meno risorse, riferisce Nova.
“La verità è che chi è più in difficoltà spesso riceve le cure peggiori. È una contraddizione rispetto ai valori su cui è nato il Nhs”, dichiarerà Streeting. I fondi provengono da risorse precedentemente assegnate ai 215 trust del Nhs per ridurre i deficit, ora liberate grazie all’obbligo di pareggio imposto dal direttore del Nhs, Jim Mackey.
Streeting ha inoltre disposto una revisione della formula Carr-Hill, utilizzata per stabilire l’allocazione dei fondi destinati ai medici di base. La revisione, condotta insieme al comitato consultivo per la distribuzione delle risorse, esaminerà modalità per garantire che alle aree con maggiori problemi di salute vengano destinati più fondi.
Il 26 per cento dei cittadini britannici ha difficoltà ad arrivare a fine mese. È quanto emerge da un nuovo rapporto di British Social Attitudes. Il dato è il più alto mai registrato (era al 16 per cento prima della pandemia di coronavirus). Solo un terzo degli intervistati ha dichiarato di vivere dignitosamente, mentre due terzi sostengono che il proprio reddito non tenga il passo con l’inflazione. Il 61 per cento ritiene che le tasse sui redditi bassi siano troppo alte; il 44 per cento lo pensa anche per quelli medi, con aumenti rispettivamente di 9 e 13 punti dal 2016. Il 44 per cento, invece, giudica troppo basse le tasse per i redditi più alti.
Intanto, il governatore della Banca d’Inghilterra, Andrew Bailey, ha espresso “scetticismo” verso le previsioni dell’Ufficio per la responsabilità di bilancio (Obr) che ipotizzano una ripresa della produttività britannica, dopo il calo seguito alla crisi finanziaria. “Tendo a pensare che l’effetto della crisi non sia ancora esaurito”, ha dichiarato Bailey.
L’Obr stima una crescita media dell’1,25 per cento, più ottimistica rispetto ad altri analisti, ma una revisione al ribasso in autunno potrebbe costringere il governo e la cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, ad alzare le tasse per colmare il deficit. Bailey ha aggiunto che serviranno grandi innovazioni tecnologiche per rilanciare la produttività, indicando l’intelligenza artificiale come possibile motore, pur ammettendo che “stiamo ancora tutti sperimentando con l’Ia”.