K metro 0 – Beirut – Il previsto avvio oggi del processo di disarmo nei campi palestinesi in Libano è stato rinviato a data da destinarsi. Lo riferiscono fonti informate al quotidiano locale “Ad Diyar”, spiegando che “le condizioni non sono ancora mature a causa dei recenti sviluppi regionali, che rendono ogni progresso su questo
K metro 0 – Beirut – Il previsto avvio oggi del processo di disarmo nei campi palestinesi in Libano è stato rinviato a data da destinarsi. Lo riferiscono fonti informate al quotidiano locale “Ad Diyar”, spiegando che “le condizioni non sono ancora mature a causa dei recenti sviluppi regionali, che rendono ogni progresso su questo dossier difficile e complesso”. L’intensificarsi del conflitto tra Israele e Iran ha infatti modificato gli equilibri nella regione, congelando alcune delle iniziative interne più sensibili, tra cui proprio quella del disarmo delle fazioni palestinesi armate nei campi profughi, in particolare nella capitale Beirut. Lo riporta Nova.
In questo contesto, secondo quanto riporta il quotidiano panarabo “Asharq al Awsat”, è atteso nei prossimi giorni in Libano Azzam Ahmad, membro del Comitato centrale di Fatah e responsabile del dossier libanese per il movimento, a capo di una delegazione di sicurezza. La visita servirà a riavviare le discussioni sulle modalità di consegna delle armi. Durante una precedente missione, Ahmad aveva incontrato rappresentanti dei servizi di sicurezza libanesi e delle autorità competenti, tentando di superare dissidi interni emersi all’interno di Fatah proprio su questo tema.
La questione delle armi nei campi palestinesi è da tempo una priorità per le istituzioni libanesi. Fazioni come Fatah, Hamas e Jihad islamico mantengono infatti una presenza armata nei campi, spesso fuori dal controllo dello Stato. Il 21 maggio scorso, durante una visita a Beirut del presidente palestinese Mahmoud Abbas, era stato firmato un accordo con il presidente libanese Joseph Aoun che prevedeva il non utilizzo del territorio libanese per attacchi contro Israele e il passaggio del controllo delle armi allo Stato libanese.