K metro 0 – Londra – Domani si vota in Inghilterra per le elezioni locali. Un test decisivo per tutti i partiti, ma soprattutto per il primo ministro Keir Starmer. È la sua prima prova elettorale da quando è arrivato a Downing Street, lo scorso luglio. Nonostante la netta vittoria dei Labour alle ultime politiche,
K metro 0 – Londra – Domani si vota in Inghilterra per le elezioni locali. Un test decisivo per tutti i partiti, ma soprattutto per il primo ministro Keir Starmer. È la sua prima prova elettorale da quando è arrivato a Downing Street, lo scorso luglio.
Nonostante la netta vittoria dei Labour alle ultime politiche, il quadro politico appare più instabile che mai. Il tradizionale duopolio tra Labour e Conservatori è in crisi. Secondo diversi analisti, potremmo essere all’inizio di una nuova fase multipartitica.
Il protagonista più atteso è Reform UK, il partito populista di destra guidato da Nigel Farage. I sondaggi lo danno in forte crescita. L’obiettivo dichiarato: costruire una rete territoriale e preparare il terreno per le elezioni generali del 2029. “La nostra strada verso il potere passa dai consigli locali”, ha detto Farage ai suoi collaboratori. Il partito presenterà domani più candidati di chiunque altro.
Occhi puntati su Runcorn and Helsby, dove si terrà anche un’elezione suppletiva per il Parlamento. Qui Reform UK potrebbe ottenere un risultato simbolico. Ma la sfida è aperta anche nei collegi del nord e dell’est dell’Inghilterra, come Greater Lincolnshire, Hull e East Yorkshire. Zone storicamente diffidenti verso Londra. E oggi più che mai sensibili alla retorica anti-establishment.
Per i Conservatori sarà una giornata difficile. Devono difendere quasi due terzi dei seggi in gioco. Molti li avevano conquistati nel 2021, sotto la guida di Boris Johnson. Oggi sono più fragili.
Crescono anche le voci su possibili accordi locali tra Tories e Reform UK. A livello nazionale la leader Tory Kemi Badenoch ha smentito ogni intesa. Ma nei consigli locali i contatti non sono un segreto.
Anche il Labour osserva con attenzione. Una destra divisa potrebbe favorire Starmer nel breve periodo. Ma la crescita di Farage preoccupa. Il rischio per i Labour è perdere terreno nei collegi operai del nord, da sempre decisivi. “Non dobbiamo illuderci: c’è una lotta continua per la nostra bandiera e ciò che rappresenta”, ha detto il primo ministro pochi giorni fa.
Come spesso accade, le elezioni locali saranno anche un’occasione per esprimere scontento. Un voto di protesta, utile a leggere gli umori dell’elettorato e testare possibili scenari post-elettorali.
Non si escludono, in futuro, governi di coalizione o intese trasversali. Secondo John Curtice, massimo esperto di analisi elettorale nel Regno Unito, “le condizioni attuali rappresentano la sfida più grande alle convenzioni politiche britanniche dagli anni Venti”.
I risultati saranno resi noti venerdì. Potrebbero segnare l’inizio di una nuova fase. O, al contrario, confermare che il sistema resta saldo. Ma una cosa è certa: il panorama politico britannico non è mai stato così fluido.