K metro 0 – Londra – Il governo britannico ha annunciato una revisione delle modalità con cui la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu) viene applicata nei tribunali del Regno Unito. Lo ha dichiarato la ministra dell’Interno, Yvette Cooper, in un’intervista a “Sky News”. Secondo Cooper, “il modo in cui i giudici interpretano alcune sezioni della
K metro 0 – Londra – Il governo britannico ha annunciato una revisione delle modalità con cui la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu) viene applicata nei tribunali del Regno Unito. Lo ha dichiarato la ministra dell’Interno, Yvette Cooper, in un’intervista a “Sky News”. Secondo Cooper, “il modo in cui i giudici interpretano alcune sezioni della Cedu è un problema”. Il governo, ha spiegato, intende intervenire con modifiche legislative per chiarire l’interpretazione del diritto internazionale.
Uno dei punti centrali riguarda l’Articolo 8 della Convenzione, che tutela il diritto alla vita privata e familiare. La ministra ha parlato di “una serie di decisioni giudiziarie” che il governo considera problematiche. Non ha però indicato sentenze specifiche. L’obiettivo, ha detto, è fornire indicazioni più precise su come il diritto internazionale debba essere applicato nei casi che coinvolgono, ad esempio, l’espulsione di persone condannate per reati gravi.
Alla domanda se la Cedu ostacoli l’espulsione di autori di reati sessuali, Cooper ha evitato una risposta diretta. Ha però ribadito che il Regno Unito “continuerà a rispettare il diritto internazionale”.
Parallelamente, il governo ha annunciato nuove norme sull’asilo per chi è stato condannato per reati sessuali. In base ai nuovi provvedimenti, le persone iscritte nel registro dei molestatori sessuali non potranno più richiedere asilo nel Regno Unito in modo automatico.
Cooper ha citato il caso di Abdul Ezedi, l’uomo che nel 2023 ha aggredito con l’acido una madre e i suoi due figli. Ezedi aveva ottenuto asilo nonostante fosse stato condannato per reati sessuali dieci anni prima. “Penso che sia sbagliato. È una vergogna che gli sia stato concesso l’asilo”, ha dichiarato Cooper. “È per questo che stiamo cambiando la legge”.
Attualmente, solo chi è stato condannato per terrorismo, crimini di guerra o ha ricevuto una pena di almeno 12 mesi perde automaticamente il diritto di chiedere asilo. Le nuove norme estenderanno questa restrizione anche a chi è iscritto nel registro dei molestatori.
La posizione del governo riflette una crescente pressione politica. Da tempo, alcuni settori conservatori chiedono un allentamento del legame tra diritto interno e Cedu, ritenuta un ostacolo all’espulsione dei migranti con precedenti penali.
Cooper ha però sottolineato che non è in discussione il rispetto della Convenzione. Il governo vuole chiarire i limiti entro cui i tribunali possono interpretare norme come l’Articolo 8, evitando che siano usate per bloccare espulsioni ritenute necessarie per la sicurezza pubblica.
Non è la prima volta che la Cedu è al centro del dibattito politico nel Regno Unito. Anche in passato, vari governi hanno criticato l’interferenza dei giudici internazionali su questioni migratorie o di sicurezza. Tuttavia, una rottura formale con la Cedu viene esclusa dall’attuale esecutivo. La revisione annunciata non comporta, al momento, l’uscita del Regno Unito dalla Convenzione. Si tratta piuttosto di ridefinire i margini interpretativi concessi ai giudici interni, allineandoli alle priorità del governo.