Il Conclave per il successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio

Il Conclave per il successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio

K metro 0 – Città del Vaticano – Il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco inizierà ufficialmente il prossimo 7 maggio. Lo ha confermato la Reuters, al termine della congregazione generale dei cardinali svoltasi nei giorni scorsi in Vaticano. La Cappella Sistina si prepara così a vivere un momento storico: l’elezione del 267°

K metro 0 – Città del Vaticano – Il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco inizierà ufficialmente il prossimo 7 maggio. Lo ha confermato la Reuters, al termine della congregazione generale dei cardinali svoltasi nei giorni scorsi in Vaticano. La Cappella Sistina si prepara così a vivere un momento storico: l’elezione del 267° Pontefice della Chiesa cattolica.

Durante gli incontri preliminari, molti cardinali hanno espresso il desiderio di individuare una figura capace di proseguire le riforme avviate da Francesco, pur mantenendo una propria originalità. “Il nostro desiderio è trovare qualcuno che sia simile a Francesco, che non sia uguale ma in continuità»” ha dichiarato il cardinale Ángel Sixto Rossi, riassumendo il sentimento diffuso tra i porporati.

Il prossimo Papa erediterà da Francesco non solo le riforme — come la razionalizzazione della Curia romana — ma anche le sfide aperte: il ruolo delle donne nella Chiesa, la gestione degli abusi, il dialogo interreligioso, la crisi ambientale.

L’elezione del nuovo Papa si svolge in un contesto internazionale complesso: guerre, diseguaglianze, crisi ambientale e sfide morali mettono a dura prova il ruolo della Chiesa nel mondo. I cardinali chiamati a votare sono 135, con un dato significativo: 108 di loro sono stati creati proprio da Francesco. Questa composizione suggerisce un Conclave orientato a garantire una certa continuità, pur aperto a nuove sensibilità.

Il detto “Chi entra Papa, esce cardinale” ricorda a tutti la difficoltà di ogni previsione. Tuttavia, nelle ultime settimane, alcuni nomi sono emersi con insistenza come papabili. Profili diversi per età, esperienza, origine geografica e impostazione pastorale, accomunati dall’obiettivo di rendere la Chiesa sempre più vicina alle periferie del mondo.

Pietro Parolin: l’esperienza diplomatica al servizio della Chiesa

Tra i candidati più accreditati figura il cardinale Pietro Parolin, 70 anni, Segretario di Stato vaticano dal 2013. Parolin ha costruito la sua carriera nella diplomazia della Santa Sede, servendo come nunzio in Venezuela durante un periodo particolarmente turbolento, sotto il regime di Hugo Chavez. Successivamente ha guidato le trattative con paesi strategici come la Cina e il Vietnam, cercando un delicato equilibrio tra fedeltà alla dottrina e apertura al dialogo.

Considerato una figura di mediazione tra le diverse anime della Chiesa, Parolin viene descritto da chi lo conosce come un “uomo gentile, pragmatico, abile nel tessere relazioni”. La sua candidatura potrebbe rappresentare un compromesso efficace per tenere unita la comunità ecclesiale, senza strappi né radicalismi. Con lui, inoltre, l’Italia tornerebbe a occupare il Soglio di Pietro, dopo oltre quattro decenni.

Matteo Zuppi: il volto pastorale della Chiesa italiana

Accanto a Parolin, il nome di Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, suscita grande interesse. Nato a Roma nel 1955, Zuppi ha legato la propria vita alla Comunità di Sant’Egidio, divenendo protagonista di storiche mediazioni di pace, come quella che pose fine alla guerra civile in Mozambico nel 1992.

Zuppi incarna una Chiesa attenta agli ultimi, ai migranti, ai poveri, senza formalismi. Il suo stile semplice — spesso gira in bicicletta, rifiutando le auto di rappresentanza — e il suo impegno sociale lo rendono vicino al modello di Papa Francesco. Non a caso, molti osservatori lo definiscono il “Bergoglio italiano”.

Durante la guerra in Ucraina, Francesco gli ha affidato delicate missioni diplomatiche a Mosca e Kiev, a conferma della fiducia nelle sue doti di negoziatore.

Pierbattista Pizzaballa: una voce dalla Terra Santa

Un’altra figura in ascesa è quella di Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, 60 anni. Originario della provincia di Bergamo, Pizzaballa ha trascorso buona parte della sua vita in Terra Santa, affrontando ogni giorno il dramma dei conflitti e del dialogo interreligioso.

Parla fluentemente italiano, inglese ed ebraico. Ha curato la traduzione di testi liturgici in ebraico e guidato la Custodia di Terra Santa per anni. Più volte ha richiamato la comunità internazionale alla responsabilità davanti alle sofferenze dei popoli, come nell’ultima Pasqua, quando ha denunciato il rischio di un ulteriore disastro umanitario a Gaza. La sua esperienza di “frontiera”, unita a una visione realistica della situazione geopolitica mondiale, lo rende un candidato molto apprezzato da chi immagina un papato capace di dialogare senza illusioni.

Luis Antonio Tagle: l’outsider dall’Asia

Infine, spunta il nome del cardinale Luis Antonio “Chito” Tagle, 67 anni, delle Filippine. Già arcivescovo di Manila e ora Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, Tagle rappresenterebbe una scelta di rottura rispetto alla tradizione europea. 

Figlio di madre filippina di origini cinesi, Tagle parla correntemente italiano e inglese. Viene considerato il “Francesco asiatico” per il suo impegno nella lotta alla povertà e per una visione della Chiesa come “ospedale da campo”. Le Filippine, il “polmone cattolico dell’Asia”, potrebbero finalmente vedere uno dei loro rappresentanti salire al trono di Pietro. La sua elezione testimonierebbe la volontà di rafforzare la presenza cattolica in una regione cruciale per il futuro della fede.

I cardinali elettori saranno chiamati a discernere chi tra i candidati saprà meglio interpretare le esigenze di una comunità cattolica sempre più multiculturale, con nuove domande di giustizia e fraternità. Il mondo intero attende la fumata bianca dalla Cappella Sistina per  conoscere il nome che guiderà la Chiesa cattolica verso una nuova stagione.

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