Nicaragua, il Parlamento Ue chiede di portare alla CPI il governo Ortega

Nicaragua, il Parlamento Ue chiede di portare alla CPI il governo Ortega

K metro 0 – Bruxelles – Il Parlamento Europeo ha richiesto agli Stati membri dell’Unione Europea di portare alla Corte Penale Internazionale (CPI) le sistematiche violazioni dei diritti umani che stanno avvenendo in Nicaragua sotto il regime del presidente Daniel Ortega e della sua vice presidente, nonché moglie, Rosario Murillo. In una risoluzione approvata il

K metro 0 – Bruxelles – Il Parlamento Europeo ha richiesto agli Stati membri dell’Unione Europea di portare alla Corte Penale Internazionale (CPI) le sistematiche violazioni dei diritti umani che stanno avvenendo in Nicaragua sotto il regime del presidente Daniel Ortega e della sua vice presidente, nonché moglie, Rosario Murillo. In una risoluzione approvata il 13 febbraio, gli europarlamentari hanno condannato fermamente le gravi violazioni dei diritti umani contro i cittadini nicaraguensi ei leader religiosi. In particolare, la risoluzione ha denunciato l’uso del potere politico e legale per convincere dissidenti e critici del governo, attraverso l’esilio forzato.

Inoltre, il Parlamento Europeo ha messo in evidenza come il regime abbia abusato della sua posizione per soffocare qualsiasi forma di dissenso, esortando il governo a garantire il pieno rispetto del diritto al dissenso e a liberare immediatamente le persone detenute arbitrariamente. La risoluzione sottolinea che il rispetto dei diritti umani e il ripristino dello stato di diritto sono prerequisiti fondamentali per qualsiasi dialogo con il governo del Nicaragua.

Gli europarlamentari hanno chiesto agli Stati membri di avviare un’indagine presso la Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità, includendo Ortega, Murillo e i loro alleati più stretti nella lista degli individui sanzionati. Inoltre, è stato ribadito che è essenziale per qualsiasi progresso politico nel paese che siano garantiti i diritti fondamentali e la libertà.

Nel corso degli ultimi mesi, il governo nicaraguense ha intensificato la sua presa di potere con una serie di riforme costituzionali che hanno ampliato in modo significativo i poteri esecutivi, portando il paese sempre più verso un sistema autoritario. Tra le modifiche più significative c’è quella che consente la revoca della cittadinanza a chiunque venga ritenuto un “traditore della patria”. La legge, che è stata recentemente approvata dall’Assemblea Nazionale, ampiamente controllata dal governo, ha già avuto applicazione in diversi casi, tra cui quelli di importanti figure pubbliche come gli scrittori Gioconda Belli e Sergio Ramirez, e i vescovi Rolando Alvarez e Silvio Baez, tutti contrari al regime.

Secondo la normativa, vengono considerati “traditori” non solo coloro che si oppongono al governo, ma anche chiunque cerchi di alterare l’ordine costituzionale o appoggi azioni di terrorismo. La riforma esclude inoltre la possibilità per i “traditori della patria” di candidarsi a cariche elettive.

A fine gennaio, l’Assemblea Nazionale ha approvato una seconda lettura di una riforma costituzionale che ha conferito a Rosario Murillo il ruolo di “co-presidente” del Nicaragua.

Le modifiche alla costituzione nicaraguense includono anche cambiamenti significativi nel campo della sicurezza e dell’ordine pubblico. Un nuovo articolo sancisce la creazione della “Polizia Volontaria”, un corpo di supporto alla Polizia Nazionale, composto da cittadini che prestano servizio volontario.

Inoltre, la riforma modifica il ruolo dell’esercito, descrivendolo come l’“Esercito del Popolo” e assegnandogli il compito di proteggere la pace, la sovranità e l’indipendenza del Nicaragua. L’esercito sarà sotto il controllo diretto della presidenza della Repubblica e avrà il potere di intervenire a supporto della Polizia Nazionale in caso di necessità per garantire la stabilità interna del paese.

Un altro cambiamento significativo riguarda i simboli nazionali. La nuova costituzione include le bandiere della lotta antimperialista del generale Augusto C. Sandino e della Rivoluzione Popolare Sandinista, oltre alla bandiera tradizionale del Nicaragua.

Per quanto riguarda la religione, la nuova costituzione ribadisce che il Nicaragua rimarrà uno stato senza religione ufficiale. Tuttavia, viene anche precisato che nessuna persona o organizzazione religiosa può compiere attività che minaccino l’ordine pubblico o che siano legate a influenze straniere. Le organizzazioni religiose sono quindi sottoposte a stretto controllo e sono esortate a mantenere una separazione netta dallo Stato.

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